(Adnkronos) – Le ”impronte dattiloscopiche” rinvenute ”all’interno dei nastri adesivi che legavano le mani e le gambe di Serena” sono ”ritenute utili per l’identificazione” e ”non appartengono agli imputati”. Così i giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino nelle motivazioni della sentenza del processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001, con cui, il 15 luglio 2022, hanno assolto tutti gli imputati. ”Su un’impronta” in particolare, scrivono i giudici, ”risulta inoltre essere stato rinvenuto un profilo genetico misto con contribuente maschile, di cui è stata esclusa la paternità degli imputati”.
”Ulteriormente, si deve rilevare il rinvenimento sui pantaloni e sugli scarponcini di Serena di tracce di Lantanio e Cerio, riconducibili a una polvere a base di ossidi di cerio, utilizzata come polish, con cui la stessa dovrebbe essere venuta in contatto quando era già in posizione supina, così assumendo una connotazione indiziaria particolarmente rilevante nella ricostruzione della dinamica delittuosa”, si legge nelle motivazioni.
”Vale la pena osservare – scrivono ancora i giudici – come secondo la consulenza merceologica effettuata il polish è un prodotto che viene in specie impiegato nell’ambito dell’edilizia per la lucidatura di marmi, vetri e specchi posti in opera e nelle carrozzerie per l’eliminazione di graffi da parabrezza e fari. Contesti rispetto ai quali non è stato provato alcun collegamento con gli imputati”.