Omicidio Marta Russo, Scattone ottiene una cattedra di Psicologia a Roma – di Alessia Lambazzi

Giovanni Scattone, condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a cinque anni e quattro mesi di reclusione per l’omicidio colposo di Marta Russo, ha ottenuto una cattedra di psicologia in un istituto professionale di Roma.
La madre della studentessa della Sapienza colpita alla testa da un proiettile mentre camminava nei vialetti dell’Università con un’amica, commenta attonita il fatto  “E’ assurdo che Giovanni Scattone continui ad insegnare”.  “Non è la prima volta – commenta la donna -, ed ancora restiamo sconvolti. Non si può pensare che una persona del genere, che non ha neanche mai chiesto perdono, possa fare l’educatore. Tra l’altro con un posto fisso”. 
Già nel 2011 la notizia della supplenza di Scattone nel liceo scientifico Cavour destò non poco scalpore e l’ex assistente di filosofia del diritto, lasciò il posto a causa del caos mediatico suscitato dalla notizia.
Non tutti i professori l’hanno presa bene “A più di 50 anni e dopo un’interminabile attesa nelle graduatorie a esaurimento devo ricominciare tutto da capo, come in un perverso gioco dell’oca», racconta C.I., una delle prof neo assunte anche lei nella classe A36. “Ma che io debba andare tutte le mattine a insegnare fuori Roma perché sorpassata da Giovanni Scattone, lo trovo un paradosso, che stride con l’idea della buona scuola che ci era stata promessa e con la mia identità di cittadina e docente da sempre obbediente alle leggi». Non è solo una questione personale: «Per me – dice ancora la professoressa – ha il sapore di una beffa sapere che sarà proprio lui, condannato per l’omicidio colposo di una ragazza, a insegnare ai ragazzi la psicologia, cioè il meccanismo delle emozioni e dell’emotività».
Le polemiche, dunque, non tardano ad arrivare ma a suo tempo la Suprema Corte non ha ritenuto opportuno applicare la pena accessoria di interdizione all’insegnamento, pertanto Giovanni Scattone ha tutte le carte in regola per tornare al suo lavoro.