OMICIDIO ITALIANI IN LIBIA – MINISTRO GENTILONI: ‘ISIS NESSUNA RIVENDICAZIONE E NESSUN RISCATTO’. OGGI IL RIENTRO DELLE SALME

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    Lungo il messaggio del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Senato, sull’assassinio dei due italiani in Libia e in merito del sequestro dei 4 nostri connazionali. Il lungo messaggio è iniziato con il cordoglio e vicinanza alle famiglie dei due italiani uccisi in Libia, Salvatore Failla e Fausto Piano. L’Aula del Senato ha tributato un applauso unanime al ricordo delle due vittime italiane. “Non sono mai emersi elementi di riconducibilità di formazioni di Daesh in Libia – afferma il ministro -. Non è mai giunta alcuna rivendicazione. L’ipotesi più accreditata è quella di un gruppo criminale filo-islamico operante tra Mellita, Zuwara e Sabrata. Per i quattro italiani rapiti in Libia non è stato pagato alcun riscatto. Il sequestro e le modalità penose del rientro dei nostri connazionali – sottolinea Gentiloni – ripropone all’attenzione la pericolosità e la criticità della situazione in Libia. Il governo non si farà trascinare in avventure inutili e perfino pericolose per la nostra sicurezza nazionale. Non è sensibile al rullar di tamburi e a radiose giornate interventiste ma interverrà se e quando possibile su richiesta di un governo legittimo. Bisognerà combinare fermezza, prudenza e responsabilità – aggiunge Gentiloni -. Lavoriamo per rispondere ad eventuali richieste di sicurezza del governo libico, niente di più niente di meno, nel rispetto della Costituzione e solo dopo il via libera del Parlamento”. Le salme dei due italiani, saranno rimpatriate oggi. Secondo il ministro degli Esteri del governo di Tripoli: “i due sarebbero stati uccisi con un colpo alla nuca, esecuzione a sangue freddo compiuta da criminali tunisini”. Nel bilaterale italo-francese, andato in scena ieri e dedicato alla veneziana Valeria Solesin, Hollande e Renzi hanno riscontrato pareri contrastanti sulla situazione libica. Hollande spinge per una politica interventista, mentre Renzi sottolinea l’importanza e la priorità di una formazione di governo stabile.

    D.T.