Obiettivo era entrare in possesso del bottino della truffa Telecom-Sparkle Fastweb, poi trovato qualche giorno dopo l’agguato dai Carabinieri del Ros in un appartamento a Pofi, in provincia di Frosinone. Giuliani, originario di Sora, da anni vive a Novara dove aveva appunto fondato una cooperativa di ex detenuti, la stessa in cui lavorava anche Larosa. Da circa venti anni non risultano tracce di Giuliani negli archivi degli investigatori, in precedenza invece risultava a capo di una banda negli anni ’80, mentre nei ’90 avrebbe cercato di ricostruire un gruppo eversivo di destra. Negli anni il suo nome finisce in numerose inchieste tra cui anche quella per la strage di Piazza Fontana. Chi indaga, coordinato dal procuratore aggiunto Michele Prestipino e dai sostituto Giuseppe Cascini e Paolo Ielo, ha individuato i due fermati grazie anche a riscontri della scientifica: impronte digitali sui fogli intestati alla guardia di finanza che probabilmente il commando, che indossava divise delle fiamme gialle, usò per entrare a casa di Fanella. I due fermati sarebbero giunti nella capitale il 26 giugno, forse per organizzare gli ultimi dettagli del blitz.