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Omicidio Caffarella, nell’auto dei due assassini anche la cocaina

Contrariamente da come ‘era partita’, un orribile delitto maturato nell’ambito di una lite seguita ad una compra-vendita di droga, la vicenda legata al delitto della Caffarella (costato la vita al 24enne Luca Sacchi), continua a riservare ogni giorno una novità.
Così in rapida successione, dal fermo di Anastasiya ed altre 4 persone di venerdì, alla conferma sabato di un suo rapporto ‘intimo’ con Princi – conoscente di Luca – oggi (possibile oggi?) l’ennesima notizia: perquisendo la Smart ‘Four Four’ di Paolo Pirino (nella foto, in carcere con l’amico Valerio del grosso per concorso in omicidio), dal passaruota anteriore sono spuntati ben 31 grammi di cocaina.
Ad effettuare la perquisizione sono stati i militi del Nucleo Investigativo di Roma. Una notizia non da poco che, vista l’entità dello stupefacente, lascia perplessi: perché rischiare ‘oltre’ recandosi ad un appuntamento di per se già abbastanza pericoloso, armati, e per giunta con 31 grammi di cocaina nascosta nell’auto? Tutto questo considerando che, ad oggi, non sono stati trovati ne i soldi, ne la pistola, e tantomeno la droga. Poi, se come ritengono gli inquirenti, probabilmente i due erano partiti dalla loro base con l’idea di ‘appropriarsi’ con prepotenza dei 70mila euro, quel ‘sacchetto’ di coca nell’auto in caso di fermo avrebbe fatto la differenza.
Una delle tante risposte alle quali saranno chiamati a dare spiegazione i due di San Basilio nei giorni a seguire…
Max