E prevista per martedì prossimo, alla presenza del gip di Milano Stefania Pepe ludienza per discutere lopposizione dei familiari di Bruno Caccia, procuratore di Torino, ucciso nel 1983. I familiari, rappresentati dal legale Fabio Repici, si sono opposti in seguito alla richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Milano su una tranche dindagine sullomicidio, portando avanti una pista investigativa alternativa che intreccia mafia e servizi segreti.
I dubbi esposti dai parenti di Caccia sono contenuti in una denuncia del 2014 nella quale si sosteneva, in sostanza, che il magistrato venne ucciso perché stava indagando su casi di riciclaggio di denaro sporco al Casinò di Saint Vincent: lesposto aveva originato uninchiesta a carico di Rosario Cattafi, avvocato milanese ritenuto vicino allestrema destra e alla mafia siciliana, e del calabrese Domenico Latella.
Per questo filone, tuttavia, il pm Marcello Tatangelo, ora non più a Milano, nei mesi scorsi ha chiesto larchiviazione e i familiari di Bruno Caccia si sono opposti. Da qui la fissazione delludienza con il giudice che poi sarà chiamato a decidere se archiviare, disporre nuove indagini o limputazione coatta.
Nel frattempo, nel luglio 2017 è stato condannato allergastolo Rocco Schirripa come esecutore materiale dellomicidio (non è stato ancora fissato il processo dappello), mentre come mandante in via definitiva era già stato condannato in passato il boss della ndrangheta Domenico Belfiore. La Procura di Milano, intanto, ha anche iscritto nel registro degli indagati, come altro esecutore delluccisione, Francesco DOnofrio, ex militante di Prima Linea, sulla base delle dichiarazioni di un pentito: ma poi nelle scorse settimane il pm Paola Biondolillo ha chiesto larchiviazione anche per questo filone di indagini. Dopo lopposzione dei familiari di Caccia dunque, è dunque attesa la fissazione di unaltra udienza davanti al gip.