I drammi familiari nel nostro Paese non si arrestano mai, lultimo in ordine di tempo è accaduto con lomicidio ad Aosta. Ad Aymavilles, posta in prossimità del capoluogo Aosta, una madre ha somministrato un veleno letale ai suoi piccoli. Un caso, quello degli assassinii in famiglia, che riconduce ad un altro misfatto ancor più celebre, che accadde proprio in Valle dAosta agli inizi del 2000. Si sta parlando del delitto di Cogne e dellomicidio del piccolo Samuele, trovato morto in casa sua a solo 3 anni. La principale indiziata di quel delitto fu la madre Anna Maria Franzoni, le cui indagini però non rilevarono che fosse stata lei a compiere latroce gesto. Il fatto, negli anni, ha avuto unattenzione mediatica nazionale, con la Manzoni che ha proclamato, in più occasioni, davanti le telecamere la propria innocenza. Il delitto di Cogne ha dato il là ad altri drammi familiari dalla importanza mediatica, tra virgolette, straordinaria: si pensi alla strage di Erba e alla notorietà raggiunta dai suoi esecutori Rosa e Olindo, oppure al delitto della giovane Sarah Scazzi, per cui è stato accusato come materiale esecutore lo zio Michele Misseri. Ma nellultima vicenda di cronaca familiare è tristemente tutto noto e si sanno chi sono i responsabili. o, meglio, la responsabile. Si tratta di Marisa Charrère, una madre di 48 anni, che ha ucciso – in base alle prime indagini condotte dalla polizia i suoi bambini di 7 e 9 anni e poi si è suicidata. Il tutto è avvenuto nella notte in unabitazione nel centro di Aymavilles, piccola frazione posta ad una decina di chilometri da Aosta. Stando alle indagini della polizia la donna, che lavorava come infermiera presso una struttura sanitaria del capoluogo valdostano, ha somministrato ai due bambini una iniezione letale per poi togliersi la vita anche lei.