“Oxfam combatte da oltre 70 anni la povertà in molte parti del mondo e ora è pronta a farlo in Italia, dove un numero sempre maggiore di famiglie si trova in condizioni di crescente disagio. Metà delle famiglie nel nostro paese fatica ad arrivare alla fine del mese e 1/3 di esse non riesce a far fronte a normali spese mediche. Ci impegneremo per sostenere chi non ha più i mezzi per condurre una vita dignitosa e chi rischia di ritrovarsi senza domani”. E quanto promette Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia, responsabile dellimpietosa fotografia scattata al nostro paese, dalla equale emerge che oltre 1 persona su 4 in Italia è a rischio di povertào esclusione sociale. Tra le varie iniziative, Oxfam lancia anche una campagna di raccolta fondiche è sostenuta da: Rai per il sociale dall8 al 14 maggio; TV 2000 dal 5 al 15 maggio. Dal 5 al 15 maggio, rileva Oxfam, sarà possibile donare tramite il numero 45528: 2 euro per ciascun Sms inviato da cellulari Wind Tre, Tim, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali; 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PosteMobile; 5-10 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Tim, Infostrada, Fastweb e Tiscali. Tradotto in numeri, quanto emerso dalla ricerca, parla di qualcosa come oltre 17 milioni di persone, che lamentano in una condizione di estrema precarietà e vulnerabilità. Come poi confermato da pià ricerche, in Italia i poveri assoluti sono ben 4,6 milioni: il che significa che 1 italiano su 13 non ha cibo a sufficienza o una casa decentemente riscaldata, o di che vestirsi, né mezzi per curarsi, informarsi, istruirsi. Scendendo poi nei particolari, la ricerca condotta dallOxfam, evidenzia che tale condizione interessa 1 minore su 10, pari a una percentuale del 10,9%, dato addirittura triplicato rispetto a 10 anni fa. Sono ovviamente più esposte a tale situazione le famiglie numerose,che in misura prevalente si ritrovano in condizioni di povertà assoluta. Nello specifico lOxfam sottolinea il grave peggioramento allinterno di nuclei famigliari composti da 4 componenti, per cui lincidenza della povertà assoluta è salita al 9,5%, mentre per quelle dai 5 in su tende ad aumentare ulteriormente, raggiungendo il 17,2%. E la situazione va peggiorando, spalmandosi geograficamente in aree ritenute in condizioni peggiori ( Se ne deduce quindi che il Sud Italia conferma sacche di povertà assoluta maggiori, sebbene non vadano trascurate anche le periferie delle grandi città del Nord e del Centro Italia), , ed a vantaggio di una sempre più sparuta fetta di ultra-benestanti. Nel 2016 ad esempio, l1% più ricco era in possesso del 25% della ricchezza nazionale netta, 415 volte quella detenuta dal 20% più povero dei nostri connazionali; mentre la sperequazione di reddito fa rilevare come, nellarco di tempo 1988-2011, il 10% più abbiente della popolazione abbia beneficiato di un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera degli italiani. Inversamente, il 10% più povero dei nostri connazionali ha goduto di un risicato 1% di incremento, corrispondente ad appena 3,7 euro pro-capite allanno (PPP 2005), a fronte di un incremento annuo di circa 365 euro del 10% più ricco.
M.