OK DAL PARLAMENTO USA: CHARLIE È UN CITTADINO AMERICANO. SCETTICI I MEDICI DEL GOSH VERSO HIRANO

E’ stato il politico statunitense repubblicano Jeff Fortenberry, il primo a lanciare la notizia su Twitter: “Abbiamo appena approvato un emendamento che garantisce lo stato di residenza permanente a Charlie Gard e alla sua famiglia, in modo che possa ottenere il trattamento medico di cui ha bisogno”. Una notizia subito rilanciata dai media, che è stata salutata con soddisfazione ovunque, riaccendendo speranze per la salute del bimbo, affetto da una grave malattia rara, in queste settimane al centro di una battaglia fra i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra (secondo i quali non restava altro che staccare la spina dei macchinari che lo tengono in vita),ed i genitori, che imploravano l’Alta Corte britannica di concedere al figlioletto il trattamento sperimentale su cui sta lavora l’esperto statunitense Michio Hirano. Ora l’interrogativo è se l’acquisita cittadinanza americana di Charlie basti ad indurre il Gosh a lasciar andare il bambino o no. Secondo il quotidiano britannico ‘Daily mail’ invece l’ospedale potrebbe impedire ai genitori di Charlie di portarlo negli Usa in quanto (in base alle norme di legge sulla protezione dei minori), se i medici sono convinti che un genitore può provocare sofferenze al figlio, può intervenire la polizia per arrestarli. Nel frattempo ha avuto luogo un confronto di oltre 5 ore tra lo staff del Gosh e Michio Hirano, l’esperto americano che si è proposto per trattare Charlie per mezzo di un protocollo sperimentale. Un cincontro al quale hanno presenziato anche Enrico Silvio bertini, specialista dell’ospedale Bambino Gesù di Roma (e responsabile del Reparto di malattie muscolari e neurodegenerative dell’ospedale pediatrico capitolino), e la mamma di Charlie, Connie Yates. Secondo i media britannici però Hirano non sarebbe riuscito a superare le perplessità dei medici che seguono il bimbo. Al termine dell’incontro i medici del Gosh non hanno infatti voluto rilasciare commenti, ma si capiva che non erano affatto convinti. Intanto venerdì prossimo il caso tornerà all’Alta Corte, dove sono previste ulteriori udienze in programma la prossima settimana, per arrivare a una decisione sul destino del bimbo. Dal canto suo la mamma Connie Yates ha raccontato che Hirano ha chiesto una nuova risonanza magnetica e un elettroencefalogramma di 30 minuti, ma “il Gosh ha preferito un Eeg più lungo, che aveva richiesto il giudice. Abbiamo sottoposto nostro figlio agli esami. Abbiamo facilitato gli esperti in tutti i modi possibili. Charlie sarà sottoposto ad altri test a breve. Ma non è chiaro di che tipo di esami si tratti. Il nostro bellissimo bambino è ancora stabile. Siamo accanto a lui nel lettino e sentiamo che non sta soffrendo. Come genitori pieni di amore – ha concluso la donna – stiamo facendo la cosa giusta nell’esplorare tutte le opzioni di trattamento”.
M.