Prima lattenta analisi degli advisor indipendenti Roland Berger e Kpmg, e da oggi il via alpiano industriale che sarà presentato dai vertici dell’azienda ad azionisti e stakeholder, dunque Alitaliaè al redde rationem. Ottemperati i passaggi, il business plan verrà quindi illustrato al governo, che allinizio del 2017 aveva chiesto alla compagnia di bandiera”un piano dettagliato e condiviso” e, infine ai sindacati. Al momento ciò rende però maggiormente complicata la situazione, è quella relativa agliesuberi di personale, che potrebbero salire a 2mila unità o addirittura, come si vocifera, anche fino a 4mila. A tal proposito, venerdì scorso, all’incontro con Alitalia a proposito del rinnovo del contratto di lavoro nazionale- i sindacati hanno indicato la metà di marzo come deadline per la presentazione del piano industriale. Complice il recente sciopero del 23 febbraio,le parti hanno siglato un’intesain cui si ribadisce la validità del ccnl e impegna azienda e sindacati a rinnovarlo dopo la presentazione del business plan, entro la fine di maggio. In pratica, l’accordo conserva ildiritto agli scatti di anzianitàbloccati dall’azienda dal primo gennaio scorso allo scopo di risparmiare sul costo del lavoro. Come ha tenuto a precisare il ministro dello Sviluppo Economico,Carlo Calenda, “L’accordo raggiunto mi sembra un importante passo avanti per ricreare un clima costruttivo utile ad affrontare le prossime settimane. Voglio ringraziare i sindacati e lazienda a nome del governo per il segnale di responsabilità che hanno dato”. Via Twitter Annamria Furlan, segretario generale della Cisl,ha scritto: “E’ positivo l’accordo in Alitalia per il rispetto del contratto nazionale e le tutele per i lavoratori. Ma ora occorre un vero piano industriale che rilanci la compagnia”. Ed anche Susanna Camusso, leader della Cgil, ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto: “Mi pare sia un risultato positivo che è quello di aver ribadito il contratto nazionale di lavoro. Poi c’è ovviamente il tema del suo rinnovo a primavera. Ora si attende di conoscere quale sia il piano industriale, il piano di investimenti, quali scelte si vogliono fare, come si qualifica la compagnia,quali servizi offre al Paese. Mi sembrano – ha osservato ancora la Camusso – tutte domande per le quali non è chiaro quale sia la risposta. E noi vorremmo un piano industriale che indichi una strada di sviluppo”. Dal canto suo la compagnia, intanto, ha assicurato di essere in linea con l’obiettivo di arrivare a unariduzione dei costi di almeno 160 milioni nel 2017. Obiettivo che però non comprende i risparmi legati alle misure sul costo del lavoro. Situazioni che richiedono una tempistica urgente, Alitalia ha infatti archiviato il 2016 in profondo rosso (si parla diperdite di gestione vicine ai 600 milioni) e ora i riflettori sono tutti puntati sulla situazione della liquidità e sulla cassa della compagnia, che preoccupa anche il governo, come è emerso lunedì scorso nell’incontro con i sindacati al ministero delle Infrastrutture, al seguito del quale il ministro Graziano Delrio ha affermato: “Sono problemi seri. Non si affrontano a cuor leggero. La preoccupazione c’è”.