“In questo momento l’obbligo non serve. Vedo più un allargamento del green pass in Italia”. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, risponde così alle domande sull’ipotesi di inserire l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus. “I numeri stanno dalla nostra parte. Si può parlare di obbligo se l’epidemia accelera e le persone non si vaccinano. Oggi le vaccinazioni aumentano, raggiungeremo il target dell’80% della popolazione vaccinata. La possibilità di tirare fuori l’obbligo dal cassetto è l’extrema ratio. Poi: per chi servirebbe l’obbligo? Con quale vaccino?”, si chiede Sileri a In onda.
“In questo momento non possiamo imporre l’obbligo perché i vaccini non sono ancora ‘liberi’ nel mercato. Se anche l’Ema si pronunciasse su Pfizer”, come ha fatto la Fda negli Stati Uniti con la piena autorizzazione, “avremmo un solo vaccino ‘libero’. L’obbligo, poi, servirebbe a raggiungere un target che raggiungeremmo comunque tra qualche giorno. L’obbligo non può essere un tema all’ordine del giorno. Arriveremo a fine settembre e vediamo quante sono le persone vaccinate. Il vero problema -evidenzia- sono i 3,8 milioni di over 50 non vaccinati. Il numero sta calando, aspettiamo un paio di settimane e vediamo le cifre. Non credo che si parlerà di obbligo, vedo più un allargamento del green pass”.
Capitolo terza dose: “E’ giusto che venga fatta la terza dose ma dobbiamo dire a chi, quando e con quale vaccino. Sappiamo che il ‘chi’ riguarda i soggetti immunodepresse. Il ‘chi’ potrebbe allargarsi ai soggetti più anziani”, ipotizza prima di evidenziare che anche il ‘quando’ è un tema di primaria importanza. “Se in una trasmissione come questa diciamo ‘terza dose da ottobre’, mia madre che si è vaccinata ad aprile pensa di dover rifare subito un nuovo vaccino. Il prossimo anno, poi, io spero nella presenza di altri vaccini: magari la versione 2.0 o 3.0 dei vaccini attuali, con un’efficacia maggiore”,