La procura generale della Corte d’Appello ha disposto l’obbligo di dimora per Massimo Carminati, ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari) e protagonista dell’inchiesta Mondo di mezzo sulla corruzione a Roma. Martedì il ‘Cecato’ è stato scarcerato dopo cinque anni e sette mesi per la scadenza dei termini di custodia cautelare. Non potrà spostarsi da Sacrofano, suo comune di residenza, in provincia di Roma.
Carminati: obbligo di dimora, le motivazioni
“Sussiste il concreto pericolo di fuga”, scrivono i giudici. Come nel 1981, quando tentò di fuggire in Svizzera, ma fu intercettato in provincia di Varese dagli uomini della Digos, occasione in cui venne ferito all’occhio in uno scontro a fuoco.
“Ritenuto – spiegano i giudici – che il giudizio di rinvio a carico di Massimo Carminati deve essere ancora celebrato, considerati i gravi reati di cui è chiamato a rispondere, i precedenti penali dello stesso e il tentativo già posto in essere in passato di fuggire all’estero per sottrarsi alla cattura”.
L’udienza davanti alla Corte d’Appello per il processo bis sarà fissata probabilmente dopo l’estate. Dovranno essere ricalcolate le pene per Carminati e altre venti persone, tra cui Salvatore Buzzi, ras ras delle cooperative sociali 29 giugno, Luca Gramazio, ex consigliere regionale di Forza Italia, e Adriano Panzironi, ex amministratore delegato di Ama.
Mario Bonito