”Avanti #AtestaAlta, Archiviato il procedimento aperto nei miei confronti nell’inchiesta sullo stadio della Roma a Tor di Valle: mi sono comportata correttamente e ho gestito onestamente il dossier. Ringrazio la Procura di Roma, nei cui confronti ho sempre nutrito massima fiducia, e i miei avvocati, Alessandro Mancori ed Emiliano Fasulo, che anche in questa vicenda mi hanno assistita”.
Così attraverso i social la sindaca di Roma Virginia Raggi, annunciando l’archiviazione in merito all’indagine sullo stadio della Roma a Tor di valle, che la vedeva indagata per abuso d’ufficio. La prima cittadina era stata ‘coinvolta’ da un esposto presentato dall’associazione ‘Tavolo della libera urbanistica’, attraverso l’arch. Francesco Sanvitto.
Come spiega la Raggi, ”I Magistrati interessati della vicenda – la Procura per ben due volte ed infine il giudice per le indagini preliminari – hanno definito infondate le accuse da parte di alcuni ex attivisti del M5S nei miei confronti. Dopo mesi e mesi di fango da parte di chi mi attaccava con menzogne e ricostruzioni fantascientifiche è arrivato finalmente il momento del riscatto. Ricordo che la domenica di Pasqua 2019 la notizia ha aperto i TG all’ora di pranzo’. ‘Io ho fatto tutto correttamente. Altro che abuso d’ufficio. Al contrario, chi mi ha accusato non conosce evidentemente la legge né ha idea degli argomenti di cui per mesi si è spacciato esperto. Il giudice ha scritto chiaramente che non ho favorito nessuno. Ho agito, come sempre, nella massima trasparenza. Non è stata concessa nessuna scorciatoia, nessuna via preferenziale”.
Quindi la sindaca della Capitale ripercorre l’iter del suo ‘coinvolgimento’: ”Tutto nasce da un esposto fatto da un piccolo gruppo di ex attivisti locali del M5S. Mi accusavano di non aver rispettato le procedure e, addirittura, di aver partecipato a ‘riunioni carbonare’ con alcuni consiglieri municipali. Per ben due volte la Procura ha chiesto di archiviare il procedimento ma questo gruppo di ‘esperti’ si è opposto temerariamente con argomentazioni che nulla avevano a che fare con la sottoscritta. Il tempo, però, è galantuomo. Ancora una volta la decisione del Tribunale ha spazzato via tutto il fango che hanno tentato di gettarmi addosso. Valuteranno ora i miei avvocati se agire per calunnia. E’ stata adottata una procedura ordinaria nell’iter amministrativo per la realizzazione dello stadio proprio per garantire ai cittadini la massima trasparenza. Il passaggio in consiglio comunale per approvare definitivamente il progetto stadio fu rimandato proprio per consentire a chiunque fosse interessato, compresi coloro che mi hanno accusato, di proporre le proprie deduzioni. Credo nella trasparenza dell’azione amministrativa – conclude quindi la Raggi – e continuerò ad agire nel nome di questo valore per portare avanti l’azione di governo della città. A testa alta”.
Nell’esposto presentato dall’architetto Sanvitto si affermava che “il verbale della Conferenza dei Servizi non solo non è stato sottoposto alla prima seduta utile come richiesto dall’art. 62 comma 2bis del DL 2017/50 ma non è stato mai sottoposto al Consiglio Comunale, bensì si è proceduto alla pubblicazione che sarebbe dovuta intervenire dopo che la variante fosse stata eventualmente approvata dal Consiglio Comunale”. Tuttavia, dopo debite indagini il gip Costantino De Robbio ha valutato che “non ci sono elementi per desumere che la sindaca abbia intenzionalmente agito per favorire qualcuno e non sembrano potersi ricavare da un ulteriore eventuale approfondimento delle indagini come richiesto dall’apponente“.
Max