Dividere l’Italia in tre aree, questo il piano del nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore entro domani. Zona rossa, zona arancione e zona verde, in base al livello di rischio individuato dall’Iss (Istituto Superiore di Sanità) e determinato dall’indice Rt di ogni porzione di territorio. Al momento le Regioni a rischio chiusure stringenti sono Lombardia, Piemonte e Calabria. Liguria, Campania e Puglia sono state colorate d’arancione. Tutte le altre in verde.
La classificazione delle zone prevederà quindi un diverso sistema di controllo. Per le Regioni più a rischio la chiusura sarà quasi totale: ristoranti, bar e negozi abbasseranno le serrande per tutto il giorno. Lo smart working sarà esteso a chiunque abbia possibilità di lavorare da casa e la didattica a distanza verrà estesa a tutti i livelli scolastici.
Ancora da chiarire alcuni punti. Il ministro della salute Roberto Speranza, come riporta Repubblica, per le zona ad alto rischio e quindi considerate rosse vorrebbe estendere l’uso dell’autocertificazione anche agli spostamenti diurni. In pratica tutte le uscite dovrebbero essere giustificate per motivi di salute, lavoro e urgenti. Per tutto il giorno. Su questo punto il premier Conte non sarebbe d’accordo, e vorrebbe invece una circolazione libera fino all’orario del coprifuoco.