Il governo ha deciso di intervenire nuovamente per fermare l’aumento dei casi di coronavirus. Nel dpcm illustrato ieri sera, 18 ottobre, dal premier Giuseppe Conte, dopo un duro confronto con gli enti locali, si prevede una stretta alla movida. Attività di ristorazione consentita dalle 5 alle 24, ma nei locali massimo sei persone per tavolo. Ai sindaci viene affidato il potere di chiudere strade e piazze dalle 21 per far rispettare il divieto di assembramento.
L’attività didattica della scuola primaria continuerà in presenza, mentre per i licei sarà prevista più flessibilità nell’organizzazione: scaglionamento degli orari di ingresso, rotazione per didattica a distanza ed eventuale utilizzo di turni pomeridiani. Non cambia invece il trasporto pubblico, con la capienza di bus e treni confermata all’80% dei posti.
Per questo viene incentivato al massimo lo smart working, anche se non viene specificata una percentuale di lavoratori che devono rimanere a casa.
Non si ferma lo sport anche se le società sportive dovranno modificare gli allenamenti: saranno consentiti in forma individuale, dunque distanziati e senza gare e competizioni. Ultimatum di una settimana per i titolari di palestre e piscine, che dovranno adeguare gli impianti ai protocolli del Cts o verranno chiusi.