L’Italia si tinge di rosso e arancione. Con il nuovo decreto, approvato in giornata dal consiglio dei ministri, preceduto dall’incontro con le regioni, vengono introdotte ulteriori misure restrittive. La maggior parte delle regioni passa in zona rossa.
Tra queste anche il Lazio, nella fascia delle misure più stringenti a causa di un Rt a 1,3, ben oltre la soglia critica. A un passo dalla soglia limite del 30% anche le terapie intensive, attualmente a un tasso di occupazione di posti letto del 28%.
Nel provvedimento, che entrerà in vigore dal 15 marzo al 6 aprile, è presente anche il nuovo criterio in base al quale con un’incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa. Sicuramente blindata la Pasqua in tutta la penisola, con il Paese in lockdown dal 3 al 5 aprile.
Preoccupa la diffusione del virus: l’Rt nazionale è di 1,16, il tasso di positività sfiora il 7% e c’è apprensione per la pressione sugli ospedali. Con le nuove misure il governo intende frenare una curva epidemiologica in salita in un momento chiave per il Paese per quanto riguarda la campagna vaccinale.
Proprio sul fronte vaccini, dopo l’ok dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) sono attese in Italia 7,3 milioni di dosi del farmaco Johnson e Johnson, finora l’unico che prevede una sola somministrazione. Nel frattempo preoccupa la sospensione precauzionale di un lotto del vaccino AstraZeneca in seguito a cinque decessi sospetti. L’Ema ha precisato che “al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione e tali eventi” mentre sono in corso “tutte le verifiche del caso”.