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Nuovo Dpcm: ciascuno ha le proprie idee, e la riunione tra Speranza ed i capigruppo traccia il solco

In realtà, dietro un governo composto da una maggioranza seriamente affetta da ‘annuncismo’ (benché venga poi realizzato un decimo di quanto anticipato), persiste una sorta di continuo ‘moto contrario’ rispetto alle linee scandite ufficialmente dal governo, tale a volte da far tremare le pur forti pareti, in questo caso di Palazzo Madama.

L’ennesimo banco di prova, l’imminente nuovo Dpcm il quale, altro non è che frutto della durissima mediazione tra quanti propensi a concedere delle aperture, e gli integralisti invece arroccati sulle loro convinzioni.

Speranza deluso dalle contrapposizioni, alza anche lui la voce

A riprova di un clima non certo idilliaco, riferiscono fonti interne, l’ennesima, furiosa lite verbale, che oggi in Senato ha visto protagonisti i ministri Speranza e D’Incà, ed i capigruppo di maggioranza. A quanto sembra, l’atteggiamento ritenuto ‘troppo morbido’ ieri dal premier non è stato affatto digerito: “C’è stato un irrigidimento forte, rispetto alle aperture di ieri si sono trovati davanti un muro e questo ha provocato malumori“, hanno riferito diversi parlamentari all’agenzia di stampa AdnKronos, loro malgrado testimoni della ‘sonora’ contrapposizione consumatasi a porte chiuse. “Si sentivano urla e grida da fuori…”, hanno infatti raccontato.

Speranza pressato fra chi vuol ‘concedere’ e chi intende negare tutto

Sostanzialmente, incalza la differente opinione, con Italia Viva – sostenuta anche da una ‘rappresentanza’ di senatori dem, più aperti rispetto alla rigidità indotta dal Nazareno – favorevoli sia all’apertura degli alberghi, che ai pranzi al ristorante, sia a Natale che a Santo Stefano.

Insomma una riunione ‘perfettamente equilibrata’ nelle sue distanze, al punto che, si è risolta con un nulla di fatto.

Dal canto suo Speranza ha promesso che terrà conto di quanto richiesto, premettendo però che non intende affatto ‘rovinare’ quanto di buono fin qui fatto. Del resto, il Natale è considerato l’ultima tappa utile, per abbassare definitivamente il numero dei contagi, così poi da potersi concentrare sulla vaccinazione.

Insomma che dire, nulla di nuovo…

Max