In seguito al sabotaggio della TAV di ieri mattina si è espresso il procuratore aggiunto di Bologna, Valter Giovannini: Si lavorerà anche a Natale per dare un volto a questi criminali vigliacchi che hanno agito contro i diritti della gente comune.
Quattro roghi hanno mandato in tilt il traffico ferroviario in Italia, provocando pesanti disagi ai viaggiatori. Sul luogo sono state trovate due scritte No Tav, che fanno pensare ad un attacco mirato alle ferrovie italiane.C’è un’inchiesta contro ignoti per pericolo di disastro ferroviario causato da danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e danneggiamento seguito da incendio.
Queste le parole del ministro dei trasporti Maurizio Lupi: E un nuovo atto terroristico contro la Tav.Allo stato io non traggo conclusioni. Le trarrò sulla base dei risultati che le indagini mi daranno man mano.
Chi si oppone alla Tav, sappia che non intimidirà lo Stato ha detto il ministro dellinterno Angelino Alfano Il governo e il Paese non hanno paura. La Torino-Lione sarà completata. Non fa venire meno la preoccupazione che vi possano essere nuove insorgenze e nuovi tentativi di organizzazione che, invece che dalle fabbriche, partano dall’attacco alle grandi opere da ambienti antagonisti.
Quanto è accaduto ricorda i fatti avvenuti due giorni fa in Toscana. Il luogo dove è avvenuto il sabotaggio si trova in via Triumvirato. Ad accendere i roghi sarebbe stato un gruppo di persone, le quali hanno utilizzato degli stracci imbevuti di liquido infiammabile e poi avvolti intorno ai cavi. A causa della nebbia, non si è riusciti ad identificare i colpevoli tramite le telecamere di sicurezza.
Gli inquirenti si sono concentrati su un evento molto simile, verificatosi a Bologna il 19 maggio nella frazione di Lavinio, a poche centinaia di metri da quello di questa mattina. Furono tranciati cavi ed incendiati due pozzetti ed anche in questo caso apparve la scritta No Tav. Le indagini sono orientate verso il mondo anarchico, in quanto a Bologna è ancora attivo il gruppo anarco-insurrezionalista.
Oggi ricorreva il trentesimo anniversario della strage del rapido 904.