A partire da novembre, i neonati potranno accedere all’anticorpo monoclonale contro la bronchiolite, grazie all’approvazione del Piano del Ministero della Salute, che ha ricevuto il via libera nella Conferenza Stato-Regioni. Questa iniziativa, sostenuta da 50 milioni di euro, mette fine alle controversie che avevano escluso le regioni in piano di rientro dalla possibilità di ricevere questo trattamento per il virus respiratorio sinciziale. Un meccanismo di solidarietà tra le regioni garantirà che le dosi vengano fornite da quelle che hanno già completato l’assegnazione dell’anticorpo.
Nel documento dell’accordo Stato-Regioni, si specifica che l’obiettivo del Piano è garantire un accesso universale alle prestazioni sanitarie per tutti i neonati nati a partire da novembre, includendo anche i nati nei 100 giorni precedenti. Il Piano prevede la possibilità di estendere l’accesso a soggetti fragili con meno di 24 mesi e, successivamente, a tutta la coorte del 2024 in base ai risultati del progetto. La durata iniziale per la somministrazione dell’anticorpo monoclonale sarà di sei mesi, con possibilità di estensione a seconda dei risultati e della disponibilità di fondi.
Aggiornamento ore 12
Il Piano prevede un coinvolgimento attivo delle strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate. Le Regioni avranno il compito di identificare quali strutture saranno responsabili dell’erogazione delle prestazioni previste per neonati e soggetti fragili. Questo approccio mira a garantire un’efficace distribuzione dell’anticorpo, facilitando l’accesso al trattamento per i neonati che ne hanno bisogno.
Aggiornamento ore 13
Il finanziamento per questa iniziativa sarà incluso nel decreto ministeriale di riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2024, con una dotazione di 50 milioni di euro. Il decreto deve essere approvato entro metà novembre, assicurando che le risorse siano disponibili per avviare la somministrazione dell’anticorpo monoclonale nei tempi previsti.
Aggiornamento ore 14