In un Paese democratico dove ciascuna decisione passa attraverso il Parlamento, la ‘norma’ prevede che ciascuna forze politica sia chiamata a confrontarsi con un un provvedimento o legge, per dare meno il proprio assenso.
Ovviamente, in una situazione come questa, dove prevale ‘lo stato emergenza’, come prevede l’apposito statuto, il presidente del Consiglio può anche ‘fare di suo’, per ‘poi’ passare attraverso il Parlamento. Certo, noterà qualcuno, premessa l’urgenza dei ripetuti interventi, non c’è temo da perdere in diatribe politiche. Giusto. Tuttavia nell’arco degli ultimi 6 mesi il governo non ha mai ‘ascoltato’ le opposizioni prima di prodursi in Dpcm, misure e disposizioni.
Conte chiama Salvini… per annunciargli il varo dell’ennesimo Dpcm
Oggi però, se non per un ‘confronto’, il capo dell’esecutivo ha deciso di ‘informare’ le opposizioni del varo di qui a poche ore di un nuovo Dpcm.
Lo rivela Matteo Salvini annunciando a sua volta: “Covid in Italia, nuove misure all’orizzonte. Alle 16.06 di oggi: telefonata di Conte per preannunciare (non condividere o discutere), l’ennesimo Dpcm con cambiamenti: limiti e chiusure”.
Salvini dice la sua ma ormai ogni decisione è già stata presa…
Un’occasione che ha permesso al leader della Lega, sebbene puntualmente inascoltato, di poter dire la sua: “Bisogna tutelare i soggetti più fragili, anziani e malati, senza richiudere in casa 60 milioni di italiani. Servono subito tamponi a domicilio, assunzioni di medici e infermieri, più autobus e metropolitane, cure a casa per i malati meno gravi. Servono soldi, veri e subito, sui conti correnti di chi sarà danneggiato da nuove limitazioni o chiusure“.
Salvini: “Noi vogliamo un’Italia sicura, sana, laboriosa e libera”
Ed ancora, aggiunge il leader leghista, ”Prendersela con palestre e piscine, bar e ristoranti, cinema e teatri, non serve a niente. Ma cosa significa ‘raccomandare’ alla gente di non uscire e non spostarsi? Si può o non si può? Proteggere dal virus i più deboli, senza massacrare tutti gli italiani. Questo si deve fare, dopo sei mesi persi in chiacchiere, monopattini e banchi con le rotelle. Noi vogliamo un’Italia sicura, sana, laboriosa e libera”.
Intanto per molti imprenditori ricomincerà l’ennesimo ‘bagno di sangue’
Non sappiamo se tali ‘proposte’ da parte di Salvini saranno ascoltate o meno. Così come se poi le proposte del leghista siano di facile realizzazione in questi frangenti. Quel che sembra certo è che palestre, piscine, cinema, teatri, musicisti, Dj, lavoratori dello spettacolo, nonché anche i gestori di locali, pub, bar e ristoranti devono prepari all’ennese bagno di sangue. Ah, ingressi ‘contingentati’ anche in chiesa e niente messa…
Max