Il ministero della Salute si è affrettato a minimizzare, spiegando che siamo in una media ancora normale e che nella maggior parte dei casi il rischio di contagio è minimo. Fatto è però, che non passa giorno senza che in una città italiana non venga segnalato un caso di meningite. Lultimo in ordine di tempo viene dall Emilia Romagna dove, nel pomeriggio di martedì 3 gennaio è stato ricoverato in condizioni molto critiche, nel presidio ospedaliero di Ravenna in terapia intensiva, un quarantenne, residente in Calabria. Luomo aveva avvertito i sintomi del malessere, con febbre elevata, mentre per le festività si trovava da alcuni parenti a Gambettola. Una volta ricoverato, i medici hanno subito eseguito le analisi di laboratorio sul sangue e sul liquor del paziente, identificando la presenza di meningococco di tipo y che, come spiega attraverso una nota la Ausl Romagna, è uno dei 4 sierotipi contenuti nel vaccino in uso. E tanto per dare idea della recrudescenza del fenomeno, è stata segnalato ieri sera il ricovero, nell’Azienda Ospedaliera di Padova una bambina piccola, affetta da meningite pneumococcica. La piccola frequentava l’asilo nido ’Bim Bum Bam’ di Noventa Padovana (Padova), ma la direzione sanitaria della struttura, ha tenuto a ribadire ribadendo che per la forma di meningite pneumococcica non sussiste alcun pericolo di contagio e quindi non è richiesta l’attuazione di misure di profilassi straordinarie delle persone che sono venute a contatto con l’ammalata nei giorni precedenti. Escluso qualsiasi rischio di focolaio epidemico, non è stata prevista la chiusura e la disinfezione degli ambienti frequentati dall’ammalata. Certo è che è sempre più difficile restare tranquilli
M.