Il Comune di Roma sta lavorando per introdurre un regolamento aggiornato sui dehors, gli spazi esterni utilizzati da bar e ristoranti per ospitare sedie e tavolini. L’obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze tra le diverse zone della città, garantendo una distribuzione più equa delle superfici esterne e tutelando al contempo il decoro urbano. Tra le proposte principali, spicca l’idea di utilizzare un algoritmo per determinare con precisione la superficie assegnabile a ogni esercizio commerciale, tenendo conto di parametri specifici e locali.
I dehors a Roma sono disciplinati da regolamenti comunali che stabiliscono le modalità di utilizzo del suolo pubblico. Negli ultimi anni, la proliferazione di tavolini e arredi esterni, soprattutto nel centro storico, ha portato a una saturazione degli spazi e a numerose irregolarità.
Con l’emergenza Covid, molte attività hanno ottenuto permessi semplificati per ampliare i propri spazi esterni, ma questa situazione ha reso necessaria una revisione delle regole.
Il nuovo regolamento, in fase di elaborazione da oltre un anno, si propone di stabilire criteri chiari per il calcolo delle superfici esterne, bilanciando le esigenze di attività commerciali, residenti e utenti degli spazi pubblici.
Una delle novità principali è l’introduzione di un algoritmo che terrà conto di variabili come la superficie interna del locale, l’area urbana in cui si trova e la fruibilità pubblica degli spazi esterni.
L’algoritmo, ideato dal dipartimento Trasformazione Digitale del Comune, elaborerà soluzioni su misura per ogni attività. Nei locali del centro storico, i dehors non potranno superare un terzo della superficie interna, mentre nelle aree periferiche sarà consentito raggiungere fino ai due terzi.
Le zone della città verranno suddivise in categorie, con regole diverse per il centro, le aree di espansione storica e i quartieri più moderni. Si terrà conto di elementi come la densità del traffico pedonale e l’impatto sull’accessibilità pubblica.
Questo approccio punta a garantire maggiore equità tra attività situate in zone diverse, evitando che i locali del centro storico siano privilegiati rispetto a quelli in periferia.
Nonostante i progressi, il dibattito rimane acceso. Alcuni consiglieri comunali propongono di superare la rigida suddivisione tra centro e periferia, poiché molte aree esterne al centro storico, come Centocelle e Montesacro, sono diventate poli di attrazione. Inoltre, si discute sulla possibilità di assegnare spazi maggiori ai locali con ridotte dimensioni interne, purché non interferiscano con il contesto urbano.
Il regolamento deve anche affrontare il problema delle irregolarità: solo nel centro storico si contano oltre 900 multe per occupazioni abusive di suolo pubblico. Questo sottolinea l’urgenza di stabilire regole chiare e applicabili, capaci di bilanciare le esigenze commerciali con il rispetto degli spazi condivisi.