La produzione industriale è calata vertiginosamente nel mese di luglio, mostrando una diminuzione anche su base trimestrale: lo rileva lIstat, che però annuncia anche un tasso di occupazione a livelli record, mai così alto dal 2015.
Come spiega listituto di statistica, a luglio 2018 si prevede generalmente che lindice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dell1,8% rispetto a giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio il livello della produzione registra una flessione dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Lindice destagionalizzato mensile mostra diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: variazioni negative segnano i beni strumentali (-2,2%), i beni di consumo (-1,7%) e i beni intermedi (-1,2%); in misura più contenuta diminuisce lenergia (-0,8%). Corretto per gli effetti di calendario, a luglio 2018 lindice è diminuito in termini tendenziali dell1,3% (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 21 di luglio 2017). Nella media dei primi sette mesi la produzione è cresciuta del 2,0% su base annua. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a luglio 2018 una lieve crescita tendenziale solamente per il raggruppamento dei beni strumentali (+0,7%); variazioni negative si registrano, invece, per i beni intermedi (-2,2%), i beni di consumo (-1,9%) e lenergia (-1,4%).
“Lindice destagionalizzato conferma una elevata variabilità mensile nel corso del 2018, con un orientamento alla diminuzione. In termini tendenziali, la variazione dellindice corretto per gli effetti di calendario diviene negativa per la prima volta da giugno 2016. Solo per i beni strumentali si registra una certa tenuta dei livelli produttivi: è inoltre lunico raggruppamento di industrie a mantenere una moderata crescita tendenziale a luglio”, si legge nel commento dellIstat.
I settori di attività economica che registrano la maggiore crescita tendenziale sono lattività estrattiva (+2,8%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,8%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+1,3%). Le maggiori flessioni si registrano invece nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,4%), nella industria del legno, della carta e stampa (-5,8%), nella metallurgia e prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (-2,8%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-2,8%).
Gli occupati in Italia raggiungono quota 23,3 milioni nel secondo trimestre di questanno, raggiungendo i livelli massimi dal secondo trimestre 2015. E quanto emerge dalle serie storiche dellIstat, allegate alle statistiche flash sul mercato del lavoro, che partono appunto dal secondo trimestre del 2015. Le forze lavoro hanno raggiunto quota 26,1 milioni, anche questo è il dato più alto dal 2015; mentre le persone in cerca di occupazione scendono a quota 2,8 milioni toccando i livelli minimi dal 2015.