Addio ai camion bar di fronte alle aree archeologiche e nelle piazze di pregio di Roma. E’ una possibilità offerta ai Comuni dal nuovo Testo unico regionale sul commercio, presentato questa mattina in Regione dal governatore Nicola Zingaretti. Il Testo, infatti, abolisce il cosiddetto ’principio di equivalenza’, cioè il principio per cui quando si sposta un esercizio commerciale mobile bisogna attribuirgli una nuova postazione che abbia lo stesso valore commerciale di quello precedente. Con la nuova legge invece non esisteranno più norme regionali che impediscano a un Comune di spostare camion bar da strade e piazze di pregio; ai Comuni sono quindi assegnati pieni poteri sul commercio su aree pubbliche. Allo stesso tempo, prevede il divieto di esercizio di commercio itinerante nei centri storici dei Comuni superiori a 30 mila abitanti, concedendo loro la facoltà di individuare altre aree dove estendere il divieto. A chi le chiedeva se da parte dell’amministrazione Marino ci fosse la volontà politica di applicare immediatamente la nuova norma, quando essa sarà approvata dal Consiglio regionale, l’assessore capitolino a Roma Produttiva Marta Leonori ha risposto: “Questo strumento in realtà era stato inserito anche nella proposta di legge regionale di conferimento di poteri a Roma Capitale, che dovrebbe essere varata nelle prossime settimane dalla Pisana. Nel frattempo stiamo lavorando anche sulla base del decreto Franceschini su turismo e beni culturali – ha aggiunto – e stiamo lavorando anche in modo molto serrato con il tavolo del decoro che in realtà, dopo aver fatto una ricognizione di tutte le autorizzazioni del centro storico, verificherà anche la compatibilità con le aree monumentali e con le principali piazze. Questo – ha ribadito – è un lavoro che noi facciamo costantemente e in modo serrato. Poi ci saranno gli atti conseguenti”. “Si supera un concetto molto arretrato – ha affermato invece Zingaretti in relazione all’abolizione del principio di equivalenza. Io non credo sia giusto che dalla Regione si governino le scelte dei sindaci di tutti i Comuni, sul dove mettere queste postazioni. Ogni Comune ha una storia a sé e non si può mettere in confronto la grande Capitale con il piccolo Comune di provincia. Ci sono già delle norme che il governo sta valutando – ha concluso – però nella legge questo è chiaro”