Numero di migranti in aumento a Idomeni
Grecia, cresce vertiginosamente il numero di migranti che soprattutto a Idomeni sta raggiungendo delle proporzioni molto vasteTrentamila è il numero dei migranti bloccati in Grecia nellinterminabile attesa di un definitivo accordo tra gli Stati europei. A Idomeni se ne contano circa 13.000 ma donne, uomini e bambini si trovano concentrati allinterno di un campo che ne potrebbe ospitare soltanto 1500. Numerose sono le testimonianze delle persone che in considerazione dei tanti bambini e anziani malati richiedono più attenzione da parte delle istituzioni dei vari Stati che da 10 giorni a questa parte hanno agito a stento. Le complicazioni in riferimento al loro agire sono legate principalmente al loro pubblico rifiuto di accogliere i migranti che si traduce in un ostacolo cruciale alla possibilità di trovare un accordo tra di essi. Tali complicazioni però hanno come conseguenza diretta anche delle restrizioni imposte da alcuni paesi come lAustria e la Repubblica di Macedonia ad Atene che soltanto da Mercoledì prossimo potrà garantire leffettivo avviamento di un centro sanitario operativo ed efficiente. In attesa dellapertura di questo centro sono di fondamentale importanza le iniziative dellOng che offrono assistenza e tende ai tanti sfollati visto che molti di essi sono costretti a dormire allaperto. In questottica sono risultate decisive le pressioni della cancelliera tedesca Angela Merkel che ha invitato la Grecia ad accelerare le organizzazioni dei centri di accoglienza per i rifugiati. Le esortazioni della Merkel, tuttavia, sono dirette anche a gli altri Stati nei confronti dei quali viene richiesta massima solidarietà verso Atene altrimenti il numero dei migranti nelle prossime settimane potrà sfiorare un numero pari a 70.000 nella sola Grecia secondo quanto riportato dai dati dellONU. Un comportamento quello della Merkel volto soprattutto ad ottenere un appoggio significativo dallAustria che risulta uno di quei tanti paesi europei che mira a non accogliere i migranti. Proprio Domenica il ministro della difesa austriaco Doskozil ha dichiarato che Vienna non parteciperà a nessun sistema di quote per la distribuzione tra paesi europei dei rifugiati poiché ne ospita già molti.