(Adnkronos) –
Ricercatori europei e italiani hanno ottenuto quantità di energia record dalle reazioni di fusione nucleare. Eurofusion ha infatti conseguito una quantità record di energia prodotta da fusione (59 megajoules contro il precedente primato di 21,7). Il risultato è stato annunciato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nel Regno Unito, nel sito di Ukaea-J1 Assembly Hall a Culham, in cui sono stati resi noti importanti risultati scientifici ottenuti nell’esperimento europeo a fusione Jet, che ha visto in prima fila anche la ricerca italiana.
Il record è stato raggiunto presso l’impianto europeo Jet-Joint European Torus, il più grande e potente tokamak in funzione al mondo situato a Culham, nel Regno Unito. Cofinanziato dalla Commissione Europea, il consorzio Eurofusion vede la partecipazione di 4.800 tra esperti, studenti e personale in staff da tutta Europa. L’italiana Enea coordina la partecipazione italiana, a cui contribuiscono 21 partner, tra università, enti di ricerca e industrie.
Il livello di energia ottenuto raddoppia e supera il precedente record di 21,7 megajoules stabilito nel 1997 sempre al Jet, il più grande e potente tokamak in funzione al mondo che ha sede presso la Uk Atomic Energy Authority (Ukaea).
Cnr, Enea, Eurofusion e Consorzio Rfx sottolineano che il dato arriva come risultato di una campagna sperimentale, progettata da Eurofusion per mettere a frutto oltre due decenni di progressi nella fusione e per prepararsi al meglio in vista dell’avvio della sperimentazione sul progetto internazionale Iter.
Il risultato è “pienamente in linea con le previsioni teoriche e che conferma le motivazioni alla base del progetto Iter per garantire energia sicura, sostenibile e a bassa emissione di CO2”.
Il record e i dati scientifici ottenuti durante questa cruciale campagna sperimentale, sottolineano Cnr, Enea, Eurofusione e Consorzio Rfx, “sono una grande conferma per il successo di Iter, la versione più grande e avanzata di Jet”. Iter è un progetto di ricerca sulla fusione in corso di realizzazione a Cadarache, nel sud della Francia, sostenuto da sette partner (Cina, Unione Europea, India, Giappone, Corea del Sud, Russia e Stati Uniti d’America), che mira a dimostrare la fattibilità tecnica e scientifica dell’energia da fusione.
“Proprio mentre aumenta a livello globale la richiesta di affrontare efficacemente gli effetti del cambiamento climatico attraverso la decarbonizzazione della produzione di energia, questo successo rappresenta un grande passo avanti sulla strada verso la fusione quale fonte sicura, efficiente e a basso impatto ambientale per combattere la crisi energetica globale” aggiungono Cnr, Enea, Eurofusione e Consorzio Rfx.
Cofinanziato dalla Commissione Europea, il consorzio Eurofusion vede la partecipazione di 4.800 tra esperti, studenti e personale in staff da tutta Europa, con una forte presenza di ricercatori italiani.