“Non è realistico riconsiderare lo sfruttamento dell’energia nucleare in Italia”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace, a margine del forum Ambrosetti di Cernobbio. “No”, ha risposto Starace a chi gli chiedeva se fosse possibile riproporre l’energia dell’atomo in Italia. E anche il ‘nuovo nucleare’, ha spiegato, “non è tanto nuovo come sembra”. Ma per Alberto Bombassei, presidente del gruppo Brembo, la possibilità di sfruttare l’energia nucleare con impianti di quarta generazione è “un tema bellissimo e stimolante. Se si dovesse puntare su questo progetto, con un seguito reale, sarebbe una risposta veramente interessantissima. Un plauso al ministro Cingolani”, ha affermato ospite del Forum, sulla ‘proposta’ del ministro della Transizione ecologia. “Questa tecnologia è molto innovativa, non è il vecchio sistema della fissione nucleare. E se, come sembra, ha un sostegno scientifico, la considero una via estremamente interessante”, ha aggiunto.
In serata, sempre a margine del Forum, le parole del ministro Cingolani, che torna sul tema. “Nessuna proposta” sul nucleare pulito, “credo che sia stato preso un momento di una lezione fatta a qualche centinaio di studenti in cui raccontavo tra altre cose che Stati Uniti e Francia stanno testando tecnologie che non sono mature e di cui si saprà tra 10-15 anni. Non c’è nessuna proposta: sono rimasto un po’ meravigliato dal fatto che raccontare una cosa così venga trasformata in una proposta, al momento ci sarebbe poco da proporre perché non c’è la tecnologia”.
“Secondo me guardare a tutte le tecnologie, studiarle, è sacrosanto, ma dov’è la proposta? Io sono in totale buona fede”, aggiunge. “Non è colpa mia se la Francia ha chiesto all’Unione Europea di valutare se i reattori nucleari di quarta generazione possono essere valutati verdi; poi la Commissione europea può dire di no. Se qualcuno lo sta valutando e noi non dobbiamo metterci un euro, non dobbiamo fare nulla ma solo ascoltare e aspettare mi sembra un atteggiamento sereno”, conclude.
Intanto anche la Cei scende in campo per mettere in guardia sul nucleare. In particolare, il cardinale Gualtiero Bassetti, citando don Tonino Bello al Congresso di Pax Christi ad Assisi, ha detto che “non sempre lo sviluppo è sinonimo di progresso”. Bassetti, citando don Bello, ha aggiunto: “Le ‘armi moderne’ non sono un indice di sviluppo, sebbene siano tristemente un segno di progresso; ‘le articolazioni scientifiche’ dell’economia moderna, che impediscono ad alcuni popoli di progredire, sono addirittura una ‘involuzione’; lo stesso ragionamento si può fare per le moderne tecniche fotografiche che caratterizzano le ‘patinatissime pagine della pornografia’ o infine il nucleare a cui bisogna ‘stare molto attenti a dargli la patente di sviluppo’”.