“Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legge sui Paesi sicuri che mira a ‘blindare’ gli hotspot in Albania dopo l’annullamento dei primi respingimenti deciso dalla magistratura. La misura ‘trasla’ l’elenco dei 22 Paesi considerati sicuri dal decreto interministeriale della Farnesina, l’Interno alla Giustizia, a un decreto ad hoc, con l’obiettivo di renderlo norma primaria. I cittadini provenienti dai paesi sicuri, in cui non sono presenti persecuzioni o conflitti, non avrebbero validi motivi per chiedere asilo altrove.”: queste le parole con cui ha affrontato il discorso il ministro Nordio.
Aggiornamento ore 00.40
”Il decreto riassume in legge di fonte primaria l’indicazione dei paesi sicuri, si tratta di un elencazione che riguarda 19 Paesi sugli originari 22. Abbiamo escluso il Camerun, la Colombia e la Nigeria”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in conferenza stampa. ”Questa normativa serve non per valutare il singolo caso” ma per ”creare un’accelerazione in termini di tempo”, ha aggiunto. ‘Vogliamo ottemperare a un altro obiettivo ovvero fare in modo che il ricorso al meccanismo di richiesta di protezione internazionale e diritto di asilo non sia strumentalizzato per eludere il sistema delle espulsioni”.
Aggiornamento ore 7-.02
Quella della Corte di Giustizia Europea è una ”sentenza molto complessa e articolata e molto probabilmente non è stata ben compresa”, dai giudici del Tribunale di Roma, ha detto il ministro della Giustizia Nordio. “Il giudice può disapplicare un atto amministrativo se lo ritiene illegittimo ma lo può fare incidenter tantum, senza abrogarlo. Semplicemente non lo applica. Questo non vale per la fonte primaria, nel momento in cui un elenco di Paesi sicuri viene inserito in una legge il giudice non può disapplicare la legge”, ha aggiunto Nordio affermando che “il giudice, se ritiene che la legge sia incostituzionale, può fare ricorso alla Corte, quindi tenderei a escludere che possa disapplicarla”.
“Se leggiamo i provvedimenti del Tribunale di Roma di qualche giorno fa, e lo dico senza polemica, il meccanismo dei rimpatri semplicemente non esiste più e dovremmo rendere conto in sede europea del perché non tuteliamo i nostri confini, che sono confini europei”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
aggiornamento ore 11.10