Ho fatto il peggior errore della mia vita. Ho commesso il crimine di staccare uno slogan politico da una parete della stanza del personale dello Yanggakdo International Hotel”. Così, tra i singhiozzi, Otto Warmbier (studente di 21 anni dell’Università della Virginia) arrestato lo scorso gennaio in Corea del Nord, chiede pubblicamente perdono nel corso di una conferenza stampa organizzata a Pyongyang. Lo studente è stato accusato di aver commesso un “atto ostile contro lo Stato”, per aver rubato un oggetto di propaganda dallhotel in cui era ospitato. Il 21enne ha rivelato che era un furto su ordinazione: in cambio del trofeouna chiesa metodista statunitensegli aveva promessoun’auto usatadel valore di 10mila dollari. “Lo scopo era quello di danneggiare la motivazione e l’etica del lavoro del popolo coreano. Un obiettivo molto sciocco”, ha dichiarato Otto Warmbier (probabilmente indotto a farla tragica) che ha parlato di un crimine molto grave e preorganizzato”. Allindomani deo suo arresto, avvenuto lo scorso 22 gennaio, i media avevano urlato contro lo studente, reo “di minare l’unità nazionale, con la tacita connivenza e sotto la manipolazione del governo Usa”.
M.