Sul fronte del gasdotto Nord Stream c’è da dire che, dal giorno degli attentati che ne hanno compromesso i flussi, alla Russia non è ancora stata data la possibilità di poterli visionare e valutare i danni ‘subiti’.
Gazprom: “Senza le forniture di gas dal Nord Stream, non ci sono garanzie che Europa superi l’inverno”
Ragion per cui, hanno giustamente obiettato oggi i tecnici di Gazprom, alla stato dei fatti – considerato anche l’embargo, che rende merce rara determinati componenti – molto probabilmente, se un anno, occorrerà del tempo perché il gasdotto torni alla sua piena funzionalità.
E, particolare non da poco, come ha infatti spiegato oggi il ‘patron’ di Gazprom, Alexei Miller, nel corso della V edizione del Russian Energy Week International Forum di Mosca: “Senza il gas russo ‘non c’è alcuna garanzia che l’Europa sia in grado di superare l’inverno”.
Nord Stream, Putin: “Coloro che sono dietro questo atto, vogliono tagliare i rapporti tra l’Europa e la Federazione russa”
Quindi la parola è poi stata presa dal presidente Putin il quale, commentando i danni subiti dal gasdotto, ha rimarcato “che si sia trattato di un atto di terrorismo internazionale”. E’ “Un precedente pericoloso“, ha tuonato poi nei confronti di “coloro che sono dietro questo atto, e che vogliono tagliare i rapporti tra l’Europa e la Federazione russa“.
Nord Stream, Putin: “Stati Uniti, Ucraina e Polonia. Sono i principali beneficiari del sabotaggio al Nord Stream”
Riguardo chi ha ‘interesse’ che questo accada, ha spiegato il capo del Cremlino, sono a suo giudizio gli “Stati Uniti, Ucraina e Polonia. Sono i principali beneficiari del sabotaggio al Nord Stream. Non c’è bisogno di entrare nei dettagli. Del resto – ha osservato il presidente russo – aumenta l’importanza dei restanti sistemi per il trasporto del gas, come il gasdotto Yamal-Europa, che attraversano il territorio della Polonia e dell’Ucraina. E anche gli Stati Uniti, ovviamente, ora possono fornire risorse energetiche a prezzi elevati“.
Putin: “Ora gli Stati Uniti possono imporre all’Europa grossi volumi del loro Gnl a prezzi meno competitivi dei nostri”
Dunque, ha quindi proseguito Putin, grazie alla manomissione del Nord Stream, ora gli Stati Uniti possono imporre a paesi europei importanti volumi di Gnl (il gas naturale liquefatto), “con prezzi nettamente meno competitivi rispetto a quello proveniente dal gasdotto russo” perché, ha spiegato, “I prezzi del Gnl americano sono molto più alti e questo era ben noto a tutti prima, ma lo è ancora di più adesso“.
Putin: “L’aumento delle forniture energetiche all’operazione militare speciale in Ucraina, ma alle politiche dell’Occidente”
Il presidente russo – non sbagliando del tutto, visto che le ‘speculazioni’ sono già iniziate dallo scorso anno – ha poi tenuto poi ad osservare che i rincari delle forniture energetiche non sono legati ‘all’operazione militare speciale in Ucraina’ (omettendo il termine ‘guerra’), “ma alle politiche dell’Occidente“.
Putin: “Mosca non fornirà energia ai Paesi che impongono tetti ai prezzi, a chi gioca sporco e ricatta senza vergogna”
Tuttavia, convinto della bontà della sua offerta, ovviamente ‘conveniente’ per i paesi europei, il presidente russo ha annunciato che la Russia è comunque “pronta a fornire risorse energetiche all’Europa, anche questo autunno e inverno, la palla è dalla loro parte“. Però, ha ‘minacciato’, “Mosca non fornirà energia ai Paesi che impongono tetti ai prezzi, a chi gioca sporco e ricatta senza vergogna, la Russia non pagherà di tasca sua per il welfare di altri e non agirà contro i suoi interessi“. Del resto, cos’altro potrebbe dire davanti all’eventuale introduzione del price cap che, specie nei confronti della Russia stessa, ha sottolineato lo Zar “Rischia di portare ad altri tetti, in altri settori dell’economia, fino ad arrivare a distruggere l’economia di mercato e a minacciare il benessere di miliardi di persone”.
Putin: “Dietro l’instabilità dei prezzi, vi sono le azioni sovversive di singoli attori del mercato guidati dalle loro ambizioni geopolitiche”
Poi, commentando la portata planetaria dell’attuale crisi economica, sempre rivolto al settore dei combustibili e dell’energia, Putin punta il dito contro “l’instabilità dei prezzi, gli squilibri del mercato e le azioni sovversive di singoli attori del mercato guidati dalle loro ambizioni geopolitiche“.
Putin: “Siamo disposti a trattare, e possiamo creare in Turchia il principale hub del gas in Europa”
Quindi il Presidente russo è tornato ad aprirsi all’Occidente e , in partioclare, all’Ue, affermando che “Gli europei fanno scorte di legna per l’inverno, come nel medioevo” e la Russia, ha aggiunto, non è da biasimare per questo. Quindi di qui la proposta di creare in Turchia il principale hub del gas in Europa. E riguardo al greggio, ha aggiunto, ”la Russia manterrà la produzione al livello attuale fino al 2025“.
Max