(Adnkronos) – Errore di comunicazione o truffa aggravata. In attesa di scoprire come andrà a finire il caso del pandoro Balocco di Chiara Ferragni, l’Agcom si porta avanti e detta nuove regole per gli influencer per una maggiore trasparenza. E se la magistratura deve fare il suo corso, non è detto che i follower siano disposti ad aspettare. Già, perché, si sa, il mondo dei social segue altre logiche ed è poco incline a perdonare. Lo dimostrano i follower della Ferragni che, dopo il ‘pandoro-gate’, continuano a diminuire. Basta leggere qualche commento agli ultimi post dell’influencer italiana più famosa al mondo per capire quanto sia forte la delusione e l’indignazione per l’intera vicenda. Truffa o errore che sia, il pasticciaccio brutto di casa Ferragni ormai è compiuto e per ricucire con la propria community ci vorrà tempo e pazienza.
Lo sa bene Julia Elle, influencer torinese, meglio conosciuta sul web come Disperatamente mamma, finita in una complicata vicenda mediatica a fine 2022. Lei, giovane e bella, mamma di tre bambini, 5 pubblicazioni con Mondadori aveva conquistato i suoi follower grazie ai video ironici sulla maternità e al racconto della sua felice famiglia allargata. Tutto però va a rotoli quando il suo ex compagno, Paolo Paone, produttore discografico, racconta su Instagram la sua verità ovvero che il secondogenito non è suo figlio e che non gli è consentito vedere sua figlia Chloe (la terzogenita invece nasce dal rapporto di Julia con il nuovo compagno).
Lei a quel punto racconta un’altra storia ancora, fatta di minacce e violenze domestiche e della paura di dire la verità. Insomma gioca la carta della sincerità ma ormai è troppo tardi, i social non perdonano e così vengono meno follower e anche le collaborazioni con le aziende. Julia sparisce dai social e dai suoi canali, piano piano, spariscono anche le foto dei figli. Un anno di assenza. L’ultimo post a febbraio 2023 per poi riapparire all’inizio di quest’anno in una veste completamente nuova, più sobria, più riflessiva.
Un ritorno che, come lei stesso scrive, porta con sé nuovi progetti e non manca il mea culpa sull’esposizione dei figli sui social: “dieci anni fa – scrive Julia – nessuno sapeva nulla di come usare i social, nemmeno io, erano come le prime automobili, ci siamo buttati dentro e le cinture non erano nemmeno previste, ma chi è andato a sbattere si è fatto molto male. Mancavano le regole, le stesse che servirebbero oggi più che mai e che nascono dagli errori di chi ha fatto quello che credeva giusto con uno strumento di cui non si conosceva la pericolosità”. “Penso di aver sbagliato? Sì – ammette l’influencer -. Oggi alla luce di quanto ritengo pericolosa l’esposizione dei bambini online mi sento in dovere di portare qui le riflessioni che partono dai miei errori e che spero portino l’attenzione sulla necessità di nuove regole”.
Decisamente meno grave, è il caso finito sui giornali due anni fa di Cristina Fogazzi, alias Estetista Cinica, che non ha mancato di far arrivare pubblicamente la sua solidarietà alla collega-amica Chiara Ferragni inviando un cuoricino tra i commenti al video di scuse postato dall’influencer. Già, perché anche l’estetista cinica si è dovuta scusare (in lacrime) con la sua community a causa di un errore nel conteggio degli sconti clienti accumulati in base acquisti. Un errore che avrebbe potuto mettere a rischio il suo brand Veralab ma che, per fortuna, non ha avuto risvolti negativi in termini di credibilità.
Sono più recenti, invece, le lacrime di ClioMakeUp, la beauty influencer che sui social a marzo 2023 si è sfogata della competizione malsana tra brand e influencer e della poca libertà di espressione: “Non riesco a essere la Clio di prima”. Il mondo del web, soprattutto del beauty, sottolinea l’influencer “è cambiato tantissimo”. È diventato “un mondo di paura”. “Ho paura di dire la mia, perché qualsiasi cosa io dica viene girata” ed “io non voglio lavorare così, non voglio scendere a compromessi”, conclude. Insomma, essere influencer non sempre è facile e l’errore, a volte, si paga caro.
(di Loredana Errico)