“Non siamo stati noi a interrompere il processo negoziale, ma sono stati i nostri partner ucraini a metterlo in pausa. Non appena si diranno disponibili a tornare al tavolo dei negoziati, ovviamente risponderemo affermativamente. La cosa principale è che ci sia qualcosa di cui discutere“.
Dunque, per la seconda volta in nemmeno 5 giorni, attraverso Andrei Rudenko, il suo vice ministro degli Esteri, Mosca è nuovamente tornata a ribadire la propria disponibilità a sedersi nuovamente al tavolo dei negoziati con l’Ucraina, anche se sempre nei giorni scorsi Kiev aveva affermato di essi presa “una tregua” rispetto ad un confronto diplomatico.
Non a caso, proprio stamane Kiev si era detta scettica sulla ripresa dei colloqui, ancora una volta infatti il capo dei negoziatori ucraini, e consigliere del presidente Zelensky, Mikhaylo Podolyak, intervenendo nel corso di un’intervista radiofonica ha rimarcato che “Oggi i negoziati con la Federazione Russa sono impossibili”.
A suo avviso infatti le autorità russe “starebbero ancora vivendo nella loro propaganda, e nell’illusione di un successo militare in Ucraina”.
Tuttavia, concludendo il suo intervento, Podolyak ha poi lasciato aperto uno spiraglio affermando che, ”Certo, oggi i colloqui sono sospesi. La posizione del presidente è importante per noi, quando dirà che dobbiamo avviare i negoziati, per prendere alcune posizioni, lo faremo. Ma oggi è impossibile. La Russia ancora non comprende le conseguenze della guerra. Si illude di poter ottenere certi successi militari nell’est dell’Ucraina, ma non è così”.
Max