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“Non possiamo vaccinarci ogni 3 mesi”, sbotta la Gismondo commentando i continui richiami

Come ormai noto, da settimane non passa giorno senza che il medico o l’esperto di turno, in virtù della specifica circolare ministeriale, non si prodighino, consigliando agli over 80,agli  ospiti delle Rsa, ed agli over 60 fragili per patologie di base, di farsi somministrare ‘quanto prima’, una quinta dose di vaccino anti Covid-19 bivalente aggiornato alle varianti Omicron.

Booster vaccino, la Gismondo: “Non possiamo continuare a vaccinarci ogni 3 mesi”

Una ‘raccomandazione’ senz’altro sentita, che tuttavia non convince anche chi si occupa sul campo dei contagi, come la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, Maria Rita Gismondo, secondo la quale, “Non possiamo continuare a vaccinarci ogni 3 mesi“.

Booster vaccino, la Gismondo: “Si dia il giusto spazio, ove necessario, alle terapie, adesso che il Covid non è più la malattia grave di prima”

Piuttosto, tiene a raccomandare l’esperta milanese, “Si dia il giusto spazio, ove necessario, alle terapie, adesso che il Covid non è più la malattia grave di prima“, e si punti a “un vaccino annuale con l’anti-influenza“.

Booster vaccino, la Gismondo: l’ideale sarebbe un unico prodotto annuale, da co-somministrare insieme alla profilassi antinfluenzale”

Semmai, obietta l’esperta rispetto ai ‘continui richiami’, l’obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare ad un unico prodotto annuale, eventualmente – specie per le categorie fragili –  da co-somministrare insieme alla profilassi antinfluenzale. Il tutto però, tende a rimarcare la Gismondo, “Dipende dalla qualità del prodotto che si riesce a proporre“.

Max