“Oggi voglio raccontarvi una cosa un po’ personale. Stamattina c’era la recita della mia Paola a scuola…, ma non sono riuscita a svegliarmi in tempo. Le avevo anticipato che forse non ce l’avrei fatta, ma avevo comunque messo la sveglia per provarci perché ci tenevo tanto… Per mezz’ora di ritardo non ci sono riuscita. Mi sono sentita molto in colpa, perché anche se per fortuna lei sa che la mia priorità è essere la sua mamma, oggi ho commesso un errore, accettando di lavorare fino a così tardi ieri notte. Potrete capire come mi sono sentita stamattina, piangendo tutte le lacrime…”
Lei una mamma qualsiasi, nel senso che, per lavoro (così come può capitare anche per altre professioni impegnative ed h24), è costretta a lunghi periodi di lunghe veglie notturne, e di oari ‘sregolati’, quasi fuori dal mondo rispetto a quelli più canonici di gran parte di noi.
Laura Pausini è un artista. Fa la cantante e, come le sta capitando in questi giorni, le prove per mettere a punto il mega-show con cui girare ovunque in concerto – altro periodo poi di orari folli – la costringe a fare tardissimo la notte, con la conseguenza che poi il ciclo sonno-veglia subisce un fastidioso choc, ribaltando orari ed abitudini.
Ma Laura da buona emiliana quale è, generosa e sincera, ha deciso di affidare ad Instagram il suo doloroso senso di colpa, per aver deluso le aspettattive della sua bimba di 6 anni.
Poi Laura, postato il ringraziamento per l’affettuoso sostegno di Biagio Antonacci, suo partner di palco, allega una foto di sua figlia con sua madre, che ringrazia a sua volta dedicandole un affettuoso “la nonna adorata”.
Passato poi il momento di sconforto, la Pausini annuncia la sua decisione: “Stasera facciamo la prova generale, e Paola la porto alle prove con me…”.
Max