Un’esternazione di Berlusconi nei confronti della Boschi ha suscitato da parte di quest’ultima una sorta di esegesi sull’operato dell’esecutivo in materia. Ma veniamo ai fatti, davanti ai purtroppo ricorrenti- e spesso tragici – casi di stupri e violenze sessuali (quando non veri e propri femminicidi), che affollano quotidianamente le cronache dei giornali, il leader di Forza Italia – intervenendo stamane a ’Mattino Cinque’- ha colto l’occasione ha commentato: “Il femminicidio è una piaga. Mentre per noi la difesa dei diritti delle donne è sempre stata una priorità, quando la sinistra è andata al governo non ha fatto nemmeno il ministro delle Pari opportunità. Dopo un po’ di tempo e le nostre proteste hanno dato la delega alla Boschi, che non ha fatto assolutamente nulla. Noi la difesa dei diritti delle donne ce l’abbiamo come fatto prioritario’’. Un ’buongiorno’ televisivo che ha raggiuntto la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio nel peggiore dei modi. All’istante, davanti al suo profilo Fb, la Boschi ha quindi replicato al Cavaliere: “Silvio Berlusconi mi ha attaccato personalmente sostenendo che il centrosinistra non abbia fatto niente per le donne. Sarebbe facile rispondere in modo polemico ma l’argomento è troppo importante per scadere nello scontro. Penso che i numeri siano la migliore risposta – ha quindi esordito – Mi piacerebbe che la lotta contro la violenza sulle donne, la difesa dei loro diritti fosse una battaglia condivisa da tutti, non un tema da campagna elettorale. Vorrei che le pari opportunità e la valorizzazione del ruolo delle donne nella nostra società, la salvaguardia della loro dignità fosse centrale nell’agenda politica di tutti i partiti e non uno slogan da talk show”. Quindi l’esponente del Pd ha colto l’occasione per ripercorrere una lunga serie di ’iniziative’ intraprese dall’attuale esecutivo: “Siamo quelli che hanno rimesso la norma contro le dimissioni in bianco mentre il governo di destra l’aveva cancellata. Siamo quelli che hanno lavorato sulla conciliazione vita lavoro per la maternità con i decreti Madia e il JobsAct. Siamo quelli del primo governo con parità di genere della storia repubblicana. Se però Forza Italia pensa di fare della lotta alla violenza di genere e delle misure a favore delle donne argomento di scontro politico, sappia che noi ci siamo e risponderemo punto punto. Perché la realtà non può essere stravolta da nessuno, nemmeno da Silvio Berlusconi. I centri anti violenza sono passati da 188 nel 2013 a 296 nel 2017; le case rifugio erano 163 nel 2013, oggi sono 258; nel corso del 2015/2016 sono stati stanziati per politiche di contrasto alla violenza sulle donne oltre 30 milioni dallo Stato; nel 2017 sono stati previsti dal governo oltre 22 milioni per misure di contrasto alla violenza; la legge di bilancio inoltre prevede circa 30 milioni di euro all’anno, a decorrere dal 2018 per il piano contro la violenza sulle donne. Il 23 novembre abbiamo adottato il nuovo piano nazionale anti violenza di durata triennale. Lo stesso giorno abbiamo approvato, d’intesa con le regioni, per la prima volta linee guida comuni per tutti gli ospedali del Paese sul trattamento delle donne vittime di violenza che arrivano nei pronto soccorso. Abbiamo destinato 5 milioni a progetti nelle scuole contro la violenza sulle donne nell’ultimo anno. Per la prima volta una ministeriale del G7 si è occupata del tema della violenza di genere ascoltando anche direttamente la voce di Lucia Annibali. In rete potete trovare il link alla nostra ultima campagna di comunicazione che rilancia il 1522 da noi finanziato. Nel 2016 – aggiunge ancora – è stato approvato il primo piano nazionale contro la tratta di esseri umani e abbiamo stanziato risorse crescenti per sostenerlo: nel 2016 oltre 15 milioni; nel 2017 oltre 22 milioni; la legge di bilancio prevede lo stesso tipo di stanziamento in modo stabile per la lotta alla tratta, nei prossimi tre anni. Questi non sono solo freddi numeri. Dietro a queste cifre c’è la possibilità di aiutare concretamente le tante donne vittime delle diverse forme di violenza. C’è la speranza per loro di iniziare a vivere di nuovo”.
M.