“Avremmo un problema locale e ovviamente un aumento dei prezzi e forse le catene di approvvigionamento non sarebbero sicure ma non colpirebbe l’economia nazionale nel suo insieme. Quindi, dopo due mesi di lavoro, posso dire che la Germania non è contraria a un embargo petrolifero alla Russia. Ovviamente è un carico pesante da sopportare, ma siamo pronti a farlo”. Così Robert Habeck, ministro tedesco dell’Economia e della Protezione climatica, intervenendo nell’ambito del Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia dell’Ue, relativo all’eventuale ed immediato embargo del petrolio russo.
Come ha confermato nell’ambito di un’intervista anche Annalena Baerbock, ministra degli Esteri tedesca, anche la Germania sarebbe in procinto di applicare lo stop all’importazione del petrolio di Mosca e, sta dunque lavorando per eliminare ”il prima possibile” ogni forma di dipendenza dalla Russia, rimarcando inoltre che tale embargo deve essere annoverato all’interno del cosiddetto ‘sesto pacchetto’ delle nuove sanzioni formulate da Bruxelles. Tuttavia, ha tenuto a sottolineare la Baerbock, di essere pronta a revocare le sanzioni, qualora Mosca decidesse di ritirarsi dall’Ucraina.
Dal canto suo Anna Moskwa, ministra polacca del Clima e dell’Ambiente, ha affermato che ”Alla riunione dei ministri dell’Energia chiederemo embargo immediato su petrolio e gas russi. E’ un passo assolutamente necessario da compiere nel prossimo pacchetto di sanzioni”.
Secondo la responsabile dell’Ambiente della Polonia infatti “la solidarietà che ci aspettiamo è non solo con le parole ma anche con i fatti e quindi con un sostegno pieno all’embargo per le energie fossili russe. Abbiamo già sanzionato il carbone, ora è arrivato il momento di sanzionare il petrolio e poi il gas“.
Fra i vari ministri intervenuti merito alla questione embargo, si è invece mostrata contraria l’Ungheria che, come spiegato dal capo dell’ufficio del primo ministro ungherese, Gergely Guiyash, ”Non dovremmo imporre sanzioni che danneggerebbero prima noi stessi e non quelli che vorremmo sanzionare”.
Intanto la Commissione Ue è pronta ad annunciare il sesto pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia che, come detto, andrà ad includere – salvo rare eccezioni – lo stop all’importazione del petrolio da Mosca. Un pacchetto che poi mercoledì passerà all’esame del comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue (Coreper) dove, sull’eventuale ok peserà ance il parere favorevole o meno di tutti quei paese europei (Slovacchia ed Ungheria in primis), che temono di dove pagare salatamente le conseguenze di questa misura.
Ricordiamo che, rispetto al greggio russo, fra i paesi Ue la Germania ha dimezzato la sua dipendenza dal petrolio di Osca: se nel 2021 ne importava circa il 35%, oggi sian scesi al 12%.
Infine, spiega oggi il quotidiano tedesco ‘Der Spiegel’, è vero che il petrolio può essere sostituto dal gas, ma pesa ancora troppo la forte volatilità dei prezzi del barile, in continua ascesa. .
Max