Un conto è opporre le proprie perplessità, dissentire o, al limite, anche contestare disposizioni (non ‘imposizioni’) contrarie alle proprie, alla cosa è invece insultare, minacciare o fomentare odio.
Dunque dispiace dover dare notizia del grado di ferocia che anima una nutrita frangia di ‘no Vax’ che oltretutto, finiscono per danneggiare anche chi dalla stessa parte (per principio, fede, ideologia, od altro), spesso incarnato da persone perbene e comuni, per nulla mosse da ‘spiriti da ultras’.
Purtroppo, nell’ambito di un monitoraggio che passa anche attraverso i vari social e diverse App, gli esperti informatici della Digos, ‘sondando’ l’affollato parterre del quale si compone Telegram, hanno scoperto che alcuni dei gruppi di No vax e no Green pass più ‘aggueriti’, che non solo passano gran parte del loro tempo ad offendere i rappresentanti del governo ma, addirittura, ne hanno pubblicato anche gli indirizzi privati, mettendo così di fatto a rischio anche i loro familiari.
In ordine di tempo, riferiscono gli inquirenti, sono stati individuati e cancellati post di minacce rivolte sia al premier Mario Draghi, che ai governatori di Emilia Romagna (Stefano Bonaccini) e Campania (Vincenzo de Luca).
Se riguardo al Capo del governo (raffigurato con i ‘baffetti alla Hitler’), è stato postato: “Tutti davanti all’appartamento del Draghino malefico. Ogni sera, ore 21, in via…“, rispetto a De Luca è invece comparso “Tutti a casa di questa m… criminale fascista”.
Anche riguardo a dati privati del governatore Bonaccini, il tono delle minacce erano le stesse: ”Andate a visitarlo… e portategli tanti regali”. Un post che i governatore emiliano ha commentato affermando: “Apprendo di nuove minacce nei miei confronti da parte di gruppi no vax sui social. Non è la prima volta: chi ha argomenti discute, chi non ne ha minaccia e aggredisce. Ringrazio le autorità e le forze dell’ordine che stanno vigilando e indagando. Andiamo avanti facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per contrastare la pandemia, per tutelare la salute delle persone e per difendere scuola e lavoro“.
Max