Dai e dai, dopo tante parole stamane gli agenti sono passati ai fatti e, senza andare troppo per il sottile, poco dopo le 5.30 hanno sgomberato il presidio dei manifestanti – no green pass in testa – che da quasi una settimana si erano assiepati a ridosso del varco Etiopia del porto di Genova. Per carità, niente scontri o lacrimogeni, ma ‘fermezza’, tanto è che nessuno ha reagito malamente. O meglio, un cittadino francese si è inizialmente rifiutato i propri documenti e per questo è stato portato in questura.
Tuttavia questo non sta a significare che da parte dei manifestanti vi sia stata una ‘resa’: stamane infatti l’Usb (Unione sindacale di base), ha annunciato che sia il 25 che il 26 ottobre, i lavoratori portuali genovesi manifesteranno sul posto di lavoro il loro dissenso al green pass. Come spiegano dall’Usb attraverso una nota, ”Con l’entrata in vigore del decreto legge 127/2021 che prevede l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro viene discriminata la classe lavoratrice, ulteriormente divisa nonché privata del reddito, delle tutele contrattuali e della privacy. Pertanto Usb Porto indice lo sciopero di 48 ore per denunciare la gravità dell’applicazione di questa misura“.
Inoltre, si legge, ”Esigiamo che vengano garantiti tamponi antigenici (rapidi) per tutti i lavoratori vaccinati e non, su tutti i posti di lavoro e interamente a carico delle aziende come previsto nella legge 81/2008. Inoltre il servizio di screening messo a disposizione dalle aziende dovrà trovarsi in prossimità del luogo di lavoro al fine di evitare penalizzazioni logistiche e temporali ai lavoratori stessi, compresi i soggetti terzi (quali trasportatori etc..). Dovranno essere garantiti anche tutti i Dpi ai lavoratori e la sanificazione delle aree. L’appuntamento per l’inizio dello sciopero di 48 ore è presso il varco Albertazzi lunedì 25 ottobre dalle ore 6”.
Max