Come una sorte di Don Chisciotte costretto a combattere contro i mulini a vento (olandesi), il nostro premier continua a spendersi a destra e manca, per cercare di convincere i ‘partner’ europei circa l’inopportunità di attingere dal Mes per tenere a bada lo stato di forte crisi economica in cui versano molti paesi Ue, Italia in primis.
Domani all’Eurogruppo i ministri delle Finanze europei si confronteranno sul da farsi ma, stando a quanto uscito in queste ultime ore, sembrerebbe però invalicabile il muraglione eretto da Francia, Germania ed Olanda, in opposizione alle nostre convinzioni.
“Un ‘accorato’ appello affidato alla ‘Bild’…”
Poco fa Conte, attraverso un’intervista con la ‘Bild’ ha lanciato l’ennesimo appello ai tedeschi affermando che “La Germania non ha vantaggi se l’Europa sprofonda nella recessione. Le nostre economie sono messe alla prova. E abbiamo la più grande crisi dal dopoguerra – ha sottolineato il nostro presidente del Consiglio – Dobbiamo sviluppare strumenti fiscali ed elaborare una risposta. Non pretendiamo che la Germania e l’Olanda paghino i nostri debiti“.
“L’Europa sia all’altezza della sfida od ognun per sé”
Quindi Conte ha cercato di appellarsi al senso di ‘comunità’ dell’Europa rilanciando: ”In Germania potete avere tutto lo spazio fiscale che volete, ma non potete mai pensare di affrontare un’emergenza sanitaria, economica, sociale di così devastante impatto con il vostro spazio fiscale. E’ nell’interesse reciproco che l’Europa batta un colpo, che sia all’altezza della sfida. Altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo e dire ‘ognuno fa per sé. Ma impiegheremo il quintuplo delle risorse per uscire dalla crisi e non avremo garanzia di farcela nel modo migliore, efficace, tempestivo”. Quindi il monito, abbastanza diretto: “Non dobbiamo arretrare rispetto a Cina e Usa che mettono al momento a disposizione il 13% del loro Pil. Io chiedo un ammorbidimento delle regole di bilancio. Altrimenti dobbiamo fare senza l’Europa e ognuno fa per sé – ha ribadito – Non dobbiamo alla fine starcene lì con le mani incrociate. Una buona medicina deve essere rapida, tempestiva, altrimenti il paziente muore“.
“Il debito italiano l’abbiamo sempre pagato noi”
Quindi Conte ha tenuto a sottolineare che “Il debito italiano ce lo siamo sempre pagato noi, non è vero che l’Italia approfitta perché i compiti a casa li sa fare. Nel 2019 dovevamo terminare il nostro saldo di bilancio al 2,2% nel rapporto deficit-Pil. Abbiamo terminato ad 1,6%, quindi abbiamo i conti in regola”.
“I cittadini europei si aspettano una riposta europea”
Piuttosto, fa notare il premier alla ‘Bild’, qualora non si arrivi ad un accordo unitario nella lotta al Covid-19, “La delusione non è mia, di Giuseppe Conte, la delusione è di tutti gli europei, anche dei cittadini tedeschi, ne sono convinto. Nessuno ha un vantaggio se l’Europa non riesce a mettere in piedi una reazione concreta e solida, qui non si tratta di Italia – rimarca per l’ennesima volta Conte, forse concedendo fin troppo – Non abbiamo mai vissuto una situazione d’emergenza di questo tipo perciò sono i cittadini europei che si aspettano una soluzione europea”.
“L’Italia non arretra: no al Mes, sì ai coronabond”
Poco fa intanto Conte ha incontrato Gualtieri ed il ministro Di Maio, con l’intenzione di aggiornarsi domani mattina, prima che si riunisca l’Eurogruppo, per esprimere la linea che adotterà inostro Paese. Lasciando Palazzo Chigi (oltre a far saper che su Sace ‘è scoppiata la pace’ fra la Farnesina e Viale XX Settembre), i tre hanno riconfermato che l’Italia “non arretra di un millimetro: no al Mes, sì ai coronabond”.
Conte decide e dispone: fa tutto da solo, ma gli altri?
Onestamente, ciò che davvero lascia perplessi, è la totale ‘libertà d’azione’ del presidente del Consiglio il quale, alla stregua di un’imperatore’ decide, ordine a dispone senza confrontarsi con il Parlamento.
La stessa ‘riunione’ di stasera, con Gualtieri e Di Maio, rispetto ad un argomento così delicato e per certi versi, ‘decisivo’, come quello di domani, affrontata senza nemmeno ascoltare ‘il parere’ dell’opposizione, lascia davvero tutti a bocca aperta.
Un’occasione per la Merkel di ‘congedarsi’ da statista
Tuttavia c’è curiosità anche sulla posizione della Cancelliera la quale, tra qualche mese lascerà la guida del paese. Tutto sommato, alla scadenza di un ‘pontificato’ che l’ha vista protagonista della formidabile crescita economica del suo paese, ora le si presenta come ‘ultimo atto’ politico, una decisione che potrebbe proiettarla a futura memoria come la caratura di una ‘statista’ di dimensione europea, internazionale, e non meramente tedesca…
Max