Lauda sarebbe diventato infatti presto una leggenda dell’automobilismo. Niki Lauda non aveva solo una passione smodata per la corsa e per le auto, ma il suo era un amore anche ‘tecnico’, per così dire, tanto da venire presto incredibilmente apprezzato per la precisione con cui era solito sistemare i motori delle auto da meccanico vero e proprio. Sempre estremamente pacato e tranquillo, venne spesso criticato per il carattere in apparenza freddo e distaccato.
Ecco la sua scheda:
Nome: Niki Lauda
Età: 70 anni
Data di nascita: 22 febbraio 1949
Data di morte: 20 maggio 2019
Luogo di nascita: Vienna – Austria
Segno zodiacale: Pesci
Titolo di studio: Diploma
Professione: Pilota automobilistico
Altezza: 171 cm
Niki Lauda: vita privata e esordi
Nonostante la grande riservatezza anche un campione di Formula 1 con evidente ritrosia prima o poi fa i conti la popolarità.
Intorno a lui e alla sua vita privata si iniziano ad accendere i riflettori quando Niki Lauda nel 1976 si sposa con Marlene Knaus. Insieme i due avranno due figli: Lucas nato nel 1979 e Mathias nato nel 1981. Le cose tra loro due cambieranno e la coppia divorzierà nel 1996.
Lauda si sposa per la seconda volta nel 2008. Ormai 60enne va a nozze con Birgit Wetzinger. Lei più giovane di lui di 20 anni ed è stata la donna che gli ha salvato la vita.
Nel 2005, infatti, Birgit donò a Niki un rene dopo che il primo trapianto dell’organo ricevuto nel 1977 dal fratello Florian era fallito.
Oltre ai due figli avuti da Marlene ha avuto anche Christoph nato nel 1982 da una relazione extraconiugale, e i gemelli Max e Mia nel 2009 da Birgit.
Niki Lauda: la morte
Il grande pilota della Formula 1, Niki Lauda, è morto a 70 anni, ed è stata la sua famiglia a rilasciato un comunicato, pubblicato anche dal The Sun.
Si è spento a seguito di un problema ai reni. “Con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia vicino, Lunedì. I suoi risultati come atleta e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili, come il suo instancabile entusiasmo per l’azione, la sua schiettezza ed il suo coraggio. Un modello e un punto di riferimento per tutti noi. Era un marito amorevole e premuroso, un padre e nonno lontano dal pubblico e ci mancherà.”
Niki Lauda: il terribile incidente
Niki Lauda diventa noto anche oltre il mondo dell’automobilismo a causa di un terribile incidente nel quale si è visto coinvolto, uscendone gravemente ustionato, ferito ma ancora vivo. Era il Il 1 agosto 1976 nel corso del Gran Premio di Germania, sul circuito del Nürburgring.
Lauda perse il controllo e la vettura finì per scontrasi conto una roccia a lato del circuito. L’auto si fermò al centro della pista e iniziò a prendere fuoco per via della fuoriuscita di benzina. Niki restò intrappolato nella vettura avvolta dalle fiamme. Solo grazie al coraggio di alcuni colleghi e uomini coraggiosi, tra cui Arturo Merzario, Lauda riuscì a salvarsi.
Il 5 agosto, 4 giorni dopo l’incidente, fu dichiarato fuori pericolo dai medici e l’8 agosto lasciò l’ospedale di Mannheim e fu ritrasferito a quello di Ludwigshafen.
Niki Lauda: la carriera
La sua è una vera escalation. A 15 anni compra la sua prima VW Cabrio al prezzo di 1.500 scellini e nel 1968 corre la sua prima corsa con una Mini Cooper S, a Mühllacken in Austria. Dopo una lunga gavetta nelle categorie automobilistiche minori inizia la scalata alla Formula1.
È stato tre volte campione del mondo, nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren. Ha disputato 171 Gran Premi, vincendone 25 e segnando 24 pole position e altrettanti giri veloci.
Il 1°agosto come detto dopo l’incidente il suo volto rimane sfigurato, ma in poco tempo riprende a gareggiare. Infatti Lauda mostra coraggio e solo 42 giorni dopo l’incidente torna in pista per il Gran Premio d’Italia.
In seguito, nel 1979 ufficializza il suo ritiro delle corse e quindi inizia a dedicarsi allo sviluppo della propria compagnia aerea, la Lauda Air: “Gestire una compagnia aerea è un lavoro normale. Correre è qualcosa di più”. Tuttavia il 30 settembre 1981 Lauda annunciò il suo ritorno alle corse per la stagione 1982 con La McLaren.
Tre anni più tardi, nel 1985, a causa di alcuni problemi tecnici annuncia il suo definitivo addio alla sua carriera di pilota automobilistico.
Inizia quindi a dedicarsi all’imprenditoria e fonda e dirige due compagnie aeree, la Lauda Air e la Flying Niki. Torna in Formula 1, come dirigente sportivo della Jaguar e dal 2012 come presidente non esecutivo della Mercedes AMG F1.
Fin da giovane Niki Lauda ha avuto un grandissimo rivale: James Hunt. Una competizione che ha raggiunto l’apice nel 1976, dopo il terribile incidente in Germania. Cruciale, per la conquista del mondiale da parte di Hunt è stato il ritiro di Lauda nel Gran premio del Giappone disputato nel circuito di Fuji.