Nicolás Maduro, presidente del Venezuela, ha festeggiato una vittoria schiacciante nel referendum, dove quasi il 90% dei votanti ha sostenuto l’annessione di una vasta regione della Guyana, nota come Esequiba. La storia di questa terra, ricca di risorse come oro, petrolio e gas, risale a rivendicazioni territoriali non risolte del 1899. La Corte Internazionale di Giustizia deve ancora pronunciarsi sulla disputa, ma la mossa di Maduro ha già generato tensioni regionali.
Il Brasile e la Guyana hanno schierato contingenti militari lungo i confini, riflettendo la preoccupazione per il possibile impatto delle azioni del Venezuela. Nonostante la Corte abbia respinto la richiesta di fermare il referendum, ha avvertito Caracas di evitare azioni che potrebbero alterare il controllo della Guyana sull’Esequiba.
Le tensioni nella regione sono alimentate da decenni di controversie territoriali e geopolitiche. Mentre Maduro sostiene che il risultato del referendum dimostra trasparenza e affidabilità nel sistema elettorale, gli osservatori internazionali hanno sollevato dubbi sulla validità del processo.
La comunità internazionale, inclusi Stati Uniti e Gran Bretagna, segue con apprensione gli sviluppi, temendo un’escalation delle tensioni nell’America Latina. La disputa territoriale potrebbe avere ripercussioni significative sulla stabilità della regione, già afflitta da sfide politiche ed economiche. La situazione si mantiene fluida, mentre si attendono reazioni e possibili azioni da parte della comunità internazionale.