(Adnkronos) – “Non vedo la possibilità di una reunion. L’unica possibilità sarebbe che un personaggio equivalente a un Nelson Mandela convocasse un evento per portare la pace”. Lo dice intervistato da ‘La Stampa’ Nick Mason, il batterista dei Pink Floyd, che suona stasera alla Reggia di Stupinigi, alle porte di Torino, con il suo gruppo Saucerful of Secrets, fondato nel 2018, che prende il nome dal secondo album dei Pink Floyd, e suona soltanto canzoni dei Pink Floyd degli esordi.
“Tornare sul palco è divertentissimo. Ma mi piaceva anche suonare con Roger e David e guardo al passato con molto affetto. Nel corso degli anni i Pink Floyd possono aver vissuto molte divisioni, ma mai sul palco, suonare è sempre stato un divertimento”, osserva Mason, che poche settimane fa ha pubblicato, insieme al chitarrista David Gilmour, la prima canzone dei Pink Floyd dopo tanto tempo, ‘Hey Hey Rise Up’, una collaborazione con il cantante ucraino Andriy Khlyvnyuk.
Mason si dice personalmente toccato dalla guerra in Ucraina: “Penso che sia molto molto triste. Tra l’altro, dovevamo suonare sia a San Pietroburgo che a Mosca, abbiamo dei fan favolosi laggiù. Ma dubito molto che tornerò in Russia mai nella vita. È un’amara delusione”. E sul messaggio che vogliono trasmettere con questa nuova canzone, Mason spiega: “Ci sentiamo tutti impotenti, e questa è la sensazione più triste. Dal mio punto di vista, il messaggio è questa musica, molto meglio che rilasciare dichiarazioni”. Quale musica ascolta oggi Nick Mason? “Temo di ascoltare soprattutto roba dei miei coetanei: Eric Clapton o Jimi Hendrix, o Johnny Mitchell, Linda Ronstadt o simili. Non sono alla ricerca di nuove scoperte, non perché la musica nuova non sia buona. È buffo, ma musicalmente credo di essere finito in una trappola temporale. Succede, perché quando sei giovane la musica significa di più”.