“Minare lindipendenza e la terzietà della classe arbitrale potrebbe significare linizio di una nuova Calciopoli”. Marcello Nicchi, presidente Aia, prospetta “scenari nefasti”, nel caso lassociazione arbitri perdesse il suo 2% di diritto di voto in assemblea, se la Figc recepirà i principi informatori degli statuti federali approvati dal Consiglio nazionale Coni. “Lo sciopero? Io faccio di tutto per calmare gli arbitri – ha aggiunto – ma se un giorno qualcuno arriverà al campo e non troverà larbitro non si sorprenda”.
“Larbitro deve votare perché è un principio democratico”, ha aggiunto Nicchi a Radio anchio sport. “Qualcuno vuole mettere le mano sugli arbitri: il 2% è unattribuzione residuale. A chi gioverebbe questa decisione, se non alla serie A che non ci vuole riconoscere questo diritto, come del resto dichiarato dal commissario Malagò? – ha aggiunto Nicchi – .
Tutte le altre componenti sono a nostro favore. Mettere le mani sugli arbitri significherebbe che ognuno dice la sua”.