Un esempio di voglia, competitività, equilibrio e forza danimo. Nibali vince ancora e si gode il successo.
“Quando a volte mi invento queste cose non so nemmeno io come faccio. Me la gusterò piano piano”.Vincenzo Nibali, nonostante la grandissima esperienza è quasi scosso dallimpresa che ha appena compiuto andando a vincere la Milano-Sanremo, il Monumento che sulla carta era il meno adatto a lui.
“Oggi correvamo tutti per Colbrelli. La tattica era che avrei dovuto muovermi nel finale se qualcuno se ne andava. Alla Cipressa sentivo che avevo una bella gamba risalivo posizioni”. A 7 km dallarrivo, in salita, ha attaccato e si è trovato davanti insieme al campione nazionale lituano Krists Neilands per qualche decina di metri: “Mi è stato chiesto un cambio e ho visto il vuoto. Quando ho sentito “20” non mi sono più voltato” dice al microfono Rai. Tuttavia il finale non è stato semplice neanche per uno come Nibali, specie terminata la discesa dal Poggio: “I due viali con il vento il faccia non finivano mai. Avevo paura di girarmi, non sapevo dovera il gruppo. Sentivo soltanto “10” e “11”. Ero lì a tutta e sentivo che cera Colbrelli a fare da stopper, che controllava. Quando sono arrivato a 50 metri dal traguardo mi sono girato e mi sono preso un momento. Arrivare tra le due ali di folla è stato fantastico. Ed è stato ancora più bello il fatto che ho trovato i miei due amori (la moglie Rachele e la figlia, ndr) ad aspettarmi”.
brivido Cè stato anche un brivido nei km finali: Nibali ha urato il cellulare di uno spettatore che si era sporto per fare una foto. Lo Squalo ha abbassato la testa ed è riuscito a proseguire indenne: il telefono è finito a terra.
condizioni migliori Il siciliano sottolinea quanto questa vittoria sia stata inaspettata: “È una gara che non speravo di vincere. Ho fatto una buona Tirreno e ne sono uscito in crescendo giorno dopo giorno. Sono arrivato qui a fari spenti, con grande serenità, nelle condizioni migliori”.