Nell’ambito del ‘tour promozionale’ a sostegno del Recovery Plan che il presidente del Consiglio sta portando avanti nelle principali capitali europee, oggi è stata la volta della ‘ostica’ Germania.
Subito, come da galateo, i dovuti complimenti alla ‘padrona di casa‘: “permettetemi di ringraziare ancora una volta Angela Merkel perché il dialogo tra Italia e Germania è sempre molto intenso e lo dobbiamo anche al fatto che i nostri Paesi tradizionalmente sono molto legati, le economie sono molto integrate. Ringrazio la cancelliera Merkel e la Germania per l’aiuto che ci è stato offerto, per il sostegno morale e concreto“.
“Oggi lo scambio italo tedesco – ha proseguito il premier – è molto intenso con filiere molto integrate e uno scambio alla pari – aggiunge – Vorrei anche ricordare che la Germania resta il primo Paese al mondo per numero dei turisti in Italia e mi fa piacere che ci sia una ripresa su questo fronte“.
Tuttavia, parlando alla stampa, il premier non ha perso il suo proverbiale ottimismo (ed anche il nostro, vista la situazione), “Ho sempre sottolineato le difficoltà di un negoziato molto difficile, ma ho sempre cercato, in modo ambizioso, di rappresentare il comune obiettivo per una risposta solida, forte, coordinata, all’altezza della crisi che stiamo vivendo, una crisi epocale, simmetrica e che ci coinvolge tutti e ci accomuna in questo destino di recessione, molto spinta come testimoniano i dati al riguardo”.
Come è giusto che sia, rimarca ancora Conte ”E’ essenziale che il Consiglio europeo dica sì subito a uno strumento e faccia in modo che la proposta sul Next generation Eu sia una risposta effettiva adeguata”.
Infine, in merito alla vicenda Austostrade, il premier ha ricordato che “domani avremo questo Cdm, discuteremo, ci sarà un’informativa e come ho detto la decisione su Aspi deve coinvolgere tutto il governo, tutto il governo deve conoscere i dettagli. Io ho già anticipato alcune valutazioni, domani tutti i ministri saranno nelle condizioni di conoscere i dettagli. C’è la necessità di adottare una soluzione ad una vicenda che si trascina da troppo tempo: l’incertezza non giova allo Stato – ha quindi concluso Conte – alla concessione e al concessionario”.
Max