“L’ultima edizione cartacea del New York Times sarà acquistata nel 2043”. Così affermava Philip Mayer, famoso studioso di editoria americana, già nel gennaio del 2007, prevedendo una totale supremazia del web sulla carta. Una visione, da molti sottovalutata, che sembra sempre più realistica se si leggono gli ultimi dati pubblicati proprio dal New York Times.
In questo trimestre, i profitti dell’edizione cartacea (ancora lontana dalla scomparsa) sono stati per la prima volta nella storia più bassi rispetto a quelli dell’edizione digitale. Con 669 mila nuovi abbonamenti online, il giornale ‘della Grande Mela’ ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con un totale di 5,7 milioni abbonamenti solo digitali, su un totale di 6,5 milioni. Un aumento del 30% degli abbonamenti online capace di bilanciare un calo del 6,7% del giornale ‘tradizionale’.
“Abbiamo dimostrato che è possibile creare un circolo virtuoso in cui gli investimenti sul giornalismo di qualità creano un coinvolgimento del pubblico che a sua volta fa salire i profitti consentendo nuovi investimenti”, ha commentato Mark Thompson, amministratore delegato uscente del gruppo che edita il quotidiano americano.
Mario Bonito