Un dramma purtroppo destinato a ripetersi quello che molti imprenditori si trovano a vivere loro malgrado. Il cancro dellusura continua a mietere vittime rendendo loro impossibile vivere. Ne sa qualcosa, lultimo in ordine di tempo, un imprenditore romano che, non riuscendo a saldare un prestito di poche migliaia di lire ottenuto ad ottobre, è stato fisicamente prelevato dai suoi aguzzini dalla sua abitazione nella Capitale. Luomo è stato portato nel seminterrato di un bar di Nettuno e lì sottoposto a violenza fisiche e verbali per quattro giorni di seguito. Ogni giorno veniva picchiato e minacciato di morte a turno da diverse persone, tra i quali anche una donna, istillando in lui un terrore insopportabile fino a quando, ha proposto loro di voler provare a incontrare un suo conoscente per cercare di rimediare qualcosa da dare loro. Condotto nel luogo prestabilito, non distante dalla galera, limprenditore è riuscito a fuggire e ad avvertire i carabinieri. Ascoltata la sua odissea, il gip della Procura di Velletri ha subito emesso unordinanza mettendo fine al suo incubo. I carabinieri della compagnia di Anzio hanno così eseguito unordinanza di misure cautelari nei confronti di quattro uomini e una donna. La custodia cautelare in carcere è stata disposta per C.A., 35enne con numerosi precedenti. Ai domiciliari invece il fratello M.A., 22enne con precedenti e G.B., un 40enne incensurato, tutti e tre accusati di estorsione, usura, sequestro di persona e lesioni aggravate. Con la sola accusa di lesioni sono stati invece sottoposti allobbligo di dimora nel comune di Nettuno P.B., un 18enne incensurato e L.K., una donna di origini ucraine con precedenti, risultati essere lex compagna dellimprenditore ed il figlio, che avrebbero fatto da gancio tra il 40enne ed gli usurai.
M.