“La linea guida sarà l’articolo 53 della Costituzione” e “per quanto riguarda le entrate significa che si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto”: il governo è chiaro.
Non è allo studio “nessuna nuova tassazione per gli individui mentre le aziende più piccole sono già interessate al Concordato biennale preventivo”.
Aggiornamento ore 8.10
“Ci sarà una chiamata alla contribuzione – ragionata e razionale – per tutti, non solo per le banche” ma anche per altri settori che hanno beneficiato della congiuntura come la difesa, ha detto il ministro dell’Economia in durante l’evento Future of Finance Italy Economic Outlook di Bloomberg.
“Le aziende non fanno beneficenza e i contributi volontari non esistono” ma “esiste la stella polare che è l’articolo 53 della Costituzione” in base al quale “tutti sono chiamati a contribuire per le loro possibilità alle necessità della nazione”, ha affermato, visto che l’Italia è impegnata in un “percorso particolarmente esigente di rientro” riportando il deficit sotto il 3% nel 2026, mentre la Francia conseguirà questo obiettivo nel 2029.
Aggiornamento ore 11.13
Si tratta di “tassare utili determinati in modo corretto”, ha spiegato, osservando che “chi lavora su base transfrontaliera fare determinati passi, chi come le categorie che aderiscono al ravvedimento operano dovranno accettare l’idea che devono dichiarare di più: ci rivolgiamo a tutti”. Ma, ha precisato “non si tratta di replicare la narrativa degli extra profitti bancari”, dicendosi “convinto che alla fine troveremo una soluzione equilibrata”.
Aggiornamento ore 14.02