Dai problemi che Covid-19 ha causato nell’assistenza ai malati di cancro, obbligando a pensare soluzioni inedite, a una migliore gestione della malattia possibile proprio grazie alle nuove modalità organizzative imposte dalla pandemia. Nascono così, ‘ispirati’ dall’emergenza sanitaria in corso, i progetti ‘Caring My Life’ e ‘Patients Matter’ promossi da Novartis e rivolti rispettivamente ai pazienti con leucemia mieloide cronica (Lmc) e policitemia vera (Pv), due tumori del sangue che richiedono frequenti monitoraggi, con prelievi di sangue, per verificare l’andamento della patologia e l’efficacia delle terapie. I pazienti potranno monitorare la malattia a domicilio, con la possibilità di modulare la periodicità dei controlli, se necessario.
Al momento il progetto ‘Caring My Life’ per pazienti con Lmc – spiega una nota – è attivo presso l’ospedale Sant’Eugenio di Roma, l’azienda ospedaliero-universitaria consorziale Policlinico di Bari e il Policlinico Federico II di Napoli, mentre per i pazienti con Pv il progetto ‘Patients Matter’ è attivo presso l’ospedale Vito Fazi di Lecce, il Policlinico universitario A. Gemelli Irccs di Roma e l’ospedale Careggi di Firenze. Entrambe le iniziative prevedono che, sulla base delle indicazioni fornite dall’ematologo di riferimento, il prelievo di sangue venga effettuato a domicilio da un infermiere che poi consegna il campione al laboratorio di riferimento. “Meno accessi in ospedale, meno problemi logistici per pazienti e familiari, e una gestione semplificata del monitoraggio della malattia” sono i vantaggi evidenziati dai promotori.
“Siamo felici di poter dare vita a questi progetti di supporto ai pazienti sul territorio, grazie alla collaborazione con numerose strutture ospedaliere in tutta Italia – dichiara Luigi Boano, General Manager Novartis Oncology Italia – Il nostro storico impegno in ematologia affonda le radici nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative, ma va oltre le terapie, per concentrarsi sui bisogni dei pazienti nei molteplici aspetti della gestione quotidiana della malattia”.
Il programma ‘Caring My Life’ è dedicato ai pazienti con Lmc che non si stanno sottoponendo ad alcuna terapia, ma che devono effettuare frequenti prelievi ematici di controllo. Questi pazienti devono infatti monitorare la malattia a intervalli ravvicinati, anche mensili – ricordano gli esperti – con notevole impatto sulla quotidianità, a cui si aggiungono le complicazioni legate alla situazione pandemica. Il progetto solleva i pazienti dal peso del monitoraggio in termini di tempo, organizzazione e logistica.
“Il trattamento della leucemia mieloide cronica è stato rivoluzionato dall’arrivo delle terapie Tki, che hanno permesso di raggiungere importanti risultati in termini di controllo della malattia, arrivando a rendere possibile in molti casi la remissione libera dal trattamento, con un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti che possono vivere anche a lungo termine senza doversi sottoporre ad alcuna terapia – sottolinea Fabrizio Pane, professore ordinario di Ematologia all’università Federico II di Napoli e direttore A.F. di Ematologia presso la stessa azienda ospedaliera universitaria – Dopo la sospensione del trattamento i pazienti devono sottoporsi a frequenti controlli, con la necessità di numerosi prelievi ematici che durante l’emergenza sanitaria hanno comportato difficoltà di gestione. L’introduzione di un servizio di prelievo domiciliare va quindi nella direzione di una semplificazione del monitoraggio della malattia che, a partire dall’emergenza pandemica, potrà guidare nei prossimi mesi la riorganizzazione dei servizi e dei modelli gestionali e organizzativi”.
Un tema, quello del monitoraggio della malattia – proseguono gli specialisti – che accomuna anche i pazienti con policitemia vera, una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata da una eccessiva produzione di globuli rossi, che comporta un aumento della viscosità ematica e di conseguenza dell’ematocrito, valore che richiede costante controllo e attenzione attraverso frequenti esami del sangue. Da qui il progetto ‘Patients Matter’ dedicato proprio ai malati di Pv.
“Negli ultimi anni gli obiettivi del trattamento della policitemia vera si sono concentrati sulla riduzione del rischio e della mortalità per cause cardiovascolari – rimarca Valerio De Stefano, professore ordinario di Ematologia e direttore dell’Unità operativa complessa Servizio e Day Hospital di Ematologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – Questo è stato possibile grazie alla realizzazione di studi che hanno generato linee guida tese a un uso appropriato e stringente di farmaci antiaggreganti e citoriduttivi, in aggiunta alla pratica dei salassi. E’ ormai accertato che un valore di ematocrito pari o inferiore a 0,45 si associa a una significativa riduzione di eventi vascolari. Per verificare l’efficacia del trattamento e controllare i valori dell’ematocrito sono quindi necessari frequenti prelievi ematici, con la necessità dei pazienti di recarsi spesso in ospedale, nonostante i rischi e le difficoltà legate alla pandemia e un notevole peso dal punto di vista logistico. Il programma di emocromo a domicilio a cui abbiamo aderito risponde proprio al bisogno di alleggerire questo peso per i pazienti, favorendo un monitoraggio domiciliare dell’ematocrito, in costante collegamento con l’ematologo di riferimento”.