Robot, fede, superstizioni, testi sacri e combattimenti. Neon Genesis Evangelion, la serie anime in uscita oggi 21 giugno su Netflix, è tutto questo. La piattaforma streaming di contenuti video più famosa al mondo ha aggiornato il suo catalogo e ha deciso di rispolverare l’anime uscito per la prima volta nel 1995. Una serie storica per il genere, che ha rivoluzionato il mondo dei manga e dei cartoni animati: l’opera è infatti considerata in modo unanime una delle più influenti della storia.
Per questo Netflix ha deciso di riproporla a di stanza di 24 anni pubblicando i 26 episodi (da 24 minuti ciascuno) della serie originale più i due film ‘Death & Rebirth’ e ‘The End of Evangelion‘, entrambi usciti nel 1997 per soddisfare la curiosità dei fan più accessi che chiedevano maggiore chiarezza sul finale della serie, considerato all’epoca troppo vacuo.
Neon Genesis Evangelion, che cos’è
La serie è stata creata dal famoso studio Gainax e diretta e sceneggiata da Hideaki Anno, diventato da lì a pochi anni uno degli autori più apprezzati del genere. Combattimenti mecha , fede e introspezione psicologica si fondono in Neon Genesis Evangelion per dare vita ad un’opera che negli anni ha assunto i contorni del cult.
La storia è ambientata dopo una catastrofe planetaria che ha reso il mondo diverso da quello che conosciamo. Gli eventi si svolgono nella città di Tokio 3, attaccata da creature potenti e misteriose. Per questo il quattordicenne Shinji Ikari, protagonista dell’opera, è ingaggiato come pilota dell’Humanoid Decisive Weapon Evangelion, l’esercito incaricato di contrastare gli Angeli, le potenti creature che minacciano la terra.
Sulla base di questa storia si intrecciano i destini di alcuni ragazzi chiamati a salvare il mondo. La fragilità psicologica dei protagonisti si contrappone alla forza degli Angeli, la cui natura verrà svelata nel corso degli episodi fino a raccontare la catastrofe che ha spazzato via il pianeta nei decenni precedenti. Una serie TV da non perdere per gli amanti del genere e per chi vuole cimentarsi in un’opera degna del miglior film.